lunedì 2 marzo 2009

Cosa farò da grande?

Quando si è piccoli, una delle domande ricorrenti che parenti, amici di famiglia e anche perfetti estranei rivolgono ai bambini innocenti è: "Cosa farai da grande?" Tale domanda può mettere il bambino in crisi, ponendolo di fronte al suo futuro (di questi tempi, piuttosto magro). Che poi, diciamocelo, che razza di domanda è da porre ad un bambino di otto anni che ancora pensa a giocare coi Gormiti o con le Winx? Oltretutto non so la risposta che gli inquisitori si vorrebbero sentir dire, e che cosa possa a loro interessare (tanto vale chiedere se pensano di sposarsi in Chiesa o al municipio, quando saranno grandi). Mia mamma, col suo solito disarmante senso dell'umorismo, aveva ammaestrato bene la sua unica pargola di soli anni 3 (la figliola in questione sarei io) a rispondere a tono alla domanda più gettonata degli anni '90. Quando mi veniva chiesto, con voce dolce ed affettuosa, che mestiere avrei intrapreso, pensando forse di ricevere in risposta un comune "La ballerina!", io, decisa e convinta, affermavo fiera: "La ponnottar!" (traduzione: "La pornostar!") Ciò procurava l'ilarità di tutti, mentre io rimanevo come un pesce fuor d'acqua, magari chiedendomi perché tutti quegli adulti ridessero di me. A 4 anni, forse perché con l'età si diventa più furbi, chiesi a mia mamma in che cosa consistesse quest'ignobile lavoro. "Beh, Giulia, è una persona che viene pagata per spogliarsi davanti a tutti." Saputo questo, liquidai ben presto la ridicola storia della pornostar quando mio padre mi sfoggiò al lavoro davanti ai suoi colleghi, cercando di rimettere in scena la consueta battuta di routine. La mia risposta fu però tagliente: "La pornostar la farai te!" Detto fatto: da quel momento si chiuse il capitolo pornostar, per mia fortuna. Già all'età di sette anni cominciai ad avere le idee più chiare: volevo fare la scrittrice. Verso i nove anni però, quando si stavano affinando anche le mie capacità imprenditoriali, o piuttosto il comune buonsenso, chiesi a mia mamma se sarebbe stato un lavoro redditizio. Saputo che lo sarebbe stato solamente nel caso in cui i miei libri fossero piaciuti al pubblico, pensai ad un'alternativa nel caso in cui le cose si fossero messe male per me. "Allora come secondo lavoro farò la pasticcera!", sentenziai, ancora bambina, abile ai fornelli solamente se di plastica colorata. Forse avevo un po' annusato il mio futuro. E anche se le mie aspirazioni hanno preso ancora una volta tutta un'altra piega, puntando verso la scienza e la medicina, quel celato desiderio di maneggiare roselline di zucchero e bonbon al cioccolato dietro ad un bancone, è rimasto in me. Da pasticcera mancata - o da aspirante pasticcera -, vi propongo oggi questi pasticcini lemoncocco, morbidi e delicati.

Pasticcini lemoncocco

Ingredienti

150 g farina 00

50 g farina di cocco
200 g zucchero

80 g burro

3 albumi

1/2 bicchiere di latte

1/2 bustina di lievito per dolci

1 limone
zucchero a velo

Procedimento


In una ciotola mescolare farina, latte, il burro sciolto, la buccia grattugiata del limone e il suo succo, infine il lievito. Quindi aggiungere il cocco e mescolare bene. Montare gli albumi a neve fermissima, aggiungendo poco alla volta lo zucchero, come per voler fare una meringa. Unire gli albumi al composto precedentemente preparato con una spatola, mescolando piano dal basso verso l'alto. Versare il tutto negli appositi stampini, e infornare a 180° per 35-40 minuti circa. Una volta freddi, preparare la glassa, sciogliendo lo zucchero a velo con qualche goccia di succo di limone: quando raggiunge una consistenza solida, ma colante, far scendere la glassa sui pasticcini.

13 commenti:

Serena ha detto...

Non so se saresti stata una brava pornostar, ma come scrittrice umoristica non sei niente male... Ti auguro un futuro radioso nel settore che hai scelto e nel caso poi ti dovessi annoiare un avvenire come pasticcera non te lo leva nessuno! Questi bocconotti sono splendidi!

Isafragola ha detto...

Senti, ho bisogno un favore, potresti chiedere alla tua mamma una versione maschile della pornostar? Ho provato infatti a pensare al tupilotto che risponde "Voglio diventare come Centolance" ma non mi faceva altrettanto ridere!!!

:-) Oggi a pranzo mi lancio con la piadina

thanks

tartina ha detto...

@Onde: Che carino, il tuo commento. Grazie! :*
I bocconcini/pasticcini/bocconotti si sciolgono letteralmente in bocca.

@Isafragola: Ahahaha Non so, potresti prospettare al tupilotto un futuro da Rocco Siffredi. A volte i genitori non si rendono conto del'umiliazione che infliggono agli inconsapevoli pargoli -.-
Evvai di piada! Dimmi se ti è garbata, poi : )

Fiordilatte ha detto...

ahahahah mi hai fatto morire con la storiella della "ponnottar"!
cmq potresti sempre scrivere nel tempo libero...sei davvero brava e coinvolgente :) è un piacere leggerti!

Carolina ha detto...

Oddio, che ridere... A volte i genitori sono veramente bastardi! Poi dopo hanno pure il coraggio di lamentarsi quando cresciamo...
Il mio babbo, accanito tifoso della Fiorentina, mi aveva convita da piccola del fatto che "Juventus" fosse una parolaccia... E il bello è che io non perdevo occasione per mettere in mostra la mia conoscenza e riprendere colui o colei che pronunciava la parola in questione. Hanno riso alle mie spalle per qualche hanno. La giusta punizione sarebbe stata quella di tifare Juventus da grande, ma non è successo. Inculca, inculca qualcosa ti rimane...
Occhio, con la storia della pornostar!!!
Scherzi a parte, buona giornata!

eli ha detto...

leggendo il tuo posto mi è tornato in mente il film "Little miss Sunshine" L'hai visto? Merita!
Alcuni scrittori hanno iniziato con un blog...chissa?
comunque un grande in bocca al lupo per qualsiasi cosa tu abbia deciso di intraprendere :-)

eli ha detto...

ops! ho scritto posto anzichè post. pardon!

tartina ha detto...

@Fiordilatte: Grazie!:*

@Carol: Ahahah Ma poverina! Ma poi cosa ci sarà di tanto divertente nel prendere un bimbo per i fondelli? -.-
Dici che mi si potrebbe prospettare un futuro da Cicciolina? Ahahaha Per carità! :°D

@eli: Quel film è uno dei miei preferiti! E' delizioso. Anzi, quasi quasi oggi me lo riguardo =P
Crepi, grazie!

paola ha detto...

la tua mamma è davvero troppo forte....e tu hai sicuramente assorbito l'ironia da lei!! i tuoi scritti sono davvero scorrevoli e molto piacevoli, forse la scrittrice non sarebbe stata la strada sbagliata....ti auguro di poter percorrere serenamente e con passione la strada che hai scelto!
un abbraccio

tartina ha detto...

@paola: Grazie, cara! Un bacione.

Isafragola ha detto...

la piadina mi è garbata assai... ti ho risposto all'altro post, ma mi sono dimenticata di dirti che mi piacciano un sacco le miniature che hai sopra!!!! Le hai fatte tu?

Elena Bruno ha detto...

:-))) visto che ho appena notato la tua età ho l'impressione che la domanda impertinente sul futuro continuerà ancora, evolvendo in hai finito gli studi? quando ti sposi? ti sei sposata? hai figli?
p.s. prepara il "prontuario" :-D
Baci

tartina ha detto...

@Isafragola: E io ti rispondetti! eheh
Ma quanto saranno carine quelle miniature? No, le ho trovate su Flickr, e per questo ho mantenuto la scrittina di copyright (in quest'epoca di plagi anche tra i foodblogs bisogna fare gli integri!). Però le ho scelte e le ho messe insieme io, per poi farne l'intestazione con tanto di scritta :)

@twostella: Sembra l'intervista doppia delle Iene, con la leggera modifica che a rispondere sono solamente io! Ahahah
Allora:
- mi sono diplomata l'anno scorso, dopo 5 anni di liceo classico, ora sono al primo anno di università, ma sono nata nel 1990;
- al momento sono uno spirito libero [-.-], per cui né sono sposata, né ci sto pensando! Aahhah;
- non ho figli, giacché sarebbe un bel problema a quest'età!
Sono stata abbastanza esauriente?
=]