sabato 14 novembre 2009

Mutans mutandis


Pangoccioli, inserito originariamente da la tartina.

Le cose fatte in casa sono le più sane e genuine. Questa frase semplice e concisa andrebbe scolpita su una targa d'oro e posta sul caminetto di casa, da quanto è veritiera. Da che mondo è mondo, ciò che viene realizzato/preparato/confezionato con le proprie mani acquista un sapore migliore. Per esempio, a Natale fa più piacere ricevere un biglietto fatto con le proprie mani (a proposito, per spunti e quant'altro vi consiglio di fare un salto sul blog di Eli) piuttosto che un biglietto comprato nell'edicola sotto casa, magari con un infelice Gatto Silvestro vestito con divisa rossa e scarponcini che urla "Buon Natale... e buon San Silvestro!" Se si è bravi a lavorare a maglia, si sarà capaci anche di confezionarci una sciarpa sicuramente più originale e più bella di quella venduta nei negozi, e ad un prezzo sicuramente inferiore. Ovviamente, è facile estendere la Regola soprattutto a quello che mangiamo. Vogliamo mettere una pizza fatta in casa con quella in cartone acquistata take-away o addirittura con quella del ristorante? Non c'è paragone, sia per bontà, sia per sicurezza, sia per salubrità dell'alimento. Tuttavia, va anche riconosciuto che, certe volte, quelle merendine impacchettate piene di conservanti che si vedono in televisione, stuzzicano proprio l'appetito! Colpa è dell'infinito potere coercitivo che ha la pubblicità su di noi che, ignari, guardiamo quegli spot così colorati e inverosimili che si susseguono uno dopo l'altro nell'infinito spazio televisivo dedicato alla pubblicità. Da una parte siamo consapevoli che quelle sono tutte schifezze: non corrispondono all'immagine presentata dagli spot, sono piene di additivi/coloranti/conservanti dannosi, apportano eccessive ed inutili calorie. Dall'altra ne siamo enormemente attratti: come dev'essere gustoso quel pollo all'arrabbiata spatasciato direttamente dalla busta alla padella e pronto in 5 minuti! E quel saccottino cremoso addentato dal bambino ebete? Una poesia. Ed è così che ci precipitiamo al supermercato, girovagando per i diversi scaffali in cerca del prodotto illusorio che ci ha incuriositi. Se poi il pacchetto, dopo il primo assaggio, giacerà indisturbato nella credenza, questa è un'altra storia: intanto abbiamo comprato il prodotto, con grande gioia della casa distributrice. Per esempio, io sono nella fase dei cereali ai frutti rossi: quelli integrali col riso mi parevano troppo scarni e la ragazza della pubblicità che zampetta come una locusta alle 8:00 di mattina sembra così appagata delle ciliege e fragole liofilizzate che trova nella sua scodella! C'è da dire però che, questa "febbre da alimento confezionato" tende a coinvolgere i primi anni di età, quando si è bambini e si fanno laute merende e non sappiamo neanche che cos'è un mestolo o un tegame. Ricostruendo il mio percorso passato, posso distinguere tra diverse fasi:
- la fase Haribo (anni 5/9): amavo srotolare le rotelle di liquirizia, sebbene la liquirizia non mi facesse impazzire; uccidere gli orsetti gommosi tra le fauci; tenere in bocca i ciucci frizzanti finché il palato non diventava disidratato. Quando poi scoprii i barattolini prêt-à-porter trasparenti, impazzii letteralmente.
- la fase Polaretti e Fruttolo ghiacciato (anni 6-7): i pinguini della pubblicità dei rinomati ghiaccioli erano troppo teneri. E il Fruttolo col bastoncino da ficcare dentro il vasetto aspettando che lo yogurt si trasformasse in gelato era troppo avanti (così tanto che lo hanno tolto dal commercio).
- la fase Bucaneve Doria (anni 8): a) staccare con gli incisivi i pallini di glassa b) zuppare il biscotto nel caffelatte finché non sarà morbidissimo c) addentare e gustare. L'operazione è stata ripetuta per almeno 190 volte.
- la fase Trancino (anni 8-9 con successive riprese più brevi): innanzitutto spiegatemi la differenza dall'altrettanto noto Tegolino. Poi come facevo ad inglobarmene uno a colazione, uno dopo pranzo e uno a merenda (nella stessa giornata).
- la fase acqua San Benedetto aromatizzata (anni 9-10): al gusto di arancia o di limone. Nonostante in realtà sapesse di poco più che di acqua naturale, aveva anche l'estremità "a biberon" e a ricreazione faceva la sua porca figura.
- la fase Kinder Délice (anni 10): ne ho mangiate talmente tante che mi è passata la voglia, di queste splendide merendine cioccolatose. Esilarante il "più latte, meno cacao" che si legge sulla busta.
- la fase piadina confezionata (anni 11-12): secondo me aveva "il vero sapore della piadina romagnola". Ovviamente è da tralasciare il fatto che non fossi mai stata in Emilia-Romagna fino a quell'età.
- la fase Kraft Lunchables (anni 12-13): in concomitanza dell'orario scolastico che mi obbligava a stare a scuola fino alle 14:30, nella seconda colazione era mia consuetudine di ingozzarmi di queste pratiche vaschette di plastica trasparente contenente una pila di crackers che sapevano di formaggio, di formaggio cheddar che sapeva di mortadella e di salamino o mortadella tagliati a cerchietti regolari che erano di un colore vieto e anomalo e sapevano di formaggio cheddar. Ogni volta cercavo di realizzare una torre di diversa combinazione, per poi infilarmela direttamente in bocca, sforzando l'apertura mandibolare. Il top era cracker-formaggio-mortadella-formaggio-cracker.
- la fase Kellog's extra (anni 14): la cereali-mania solitamente scoppiava in estate. Ne portai una confezione anche nella casa al mare della mia amica. Contagiai anche lei: le colazioni light di agglomerati di cereali, tocchi di cioccolato fondente e nocciole intere aiutavano a mantenerci in forma per la prova-costume.
- la fase Panatine (anni 14): forse la canzoncina dello spot aveva esercitato su di me un potere ammaliante. Fatto sta che era il mio piatto preferito da consumare al rientro dagli allenamenti serali di pallavolo, rigorosamente gustato davanti a "Una mamma per amica". Il formaggio che si rapprendeva dopo soli 5 secondi aver tirato fuori le Panatine dalla padella antiaderente, era per me un fattore del tutto secondario.
- la fase Gocciole (anni 15-16): era inconcepibile che facessi colazione senza inzuppare i suddetti frollosi biscottini nel caffelatte. La fase si è evoluta in quella Gocciole extra-dark quanto prima.
Queste sono le delizie Mulino Bianco, Rovagnati & co. più importanti del mio trascorso da inabile in cucina. Il mio unico consiglio è però quello di cercare di resistere alla tentazione offerta da quelle psichedeliche ed ingannevoli pubblicità, che regalano mondi fatati e improbabili e personaggi ancora più improbabili, e di cercare la ricetta per farsi da soli i manicaretti decantati (anche se, ogni tanto, qualche schifezza d'emergenza ci vuole, magari nascosta sulla mensola, dietro lo zucchero di canna tanto salutare e il succo di jojoba ancora più salutare).

Per l'appunto, oggi vi posto la ricetta dei Pangoccioli (nota bene: non rientrano in nessuna delle mie fasi!), che ho sperimentato la scorsa domenica e che riproporrò sicuramente. I panini, morbidi e gustosi, si conservano alla perfezione avvolti in un foglio di pellicola trasparente. "Oh, ma sono anche meglio di quelli del Mulino Bianco!", ha esclamato una mia coinquilina azzannandone uno compiaciuta.

Pangoccioli

Ingredienti:

250 g farina 00
250 g farina 0 Manitoba
65 g burro morbido
1 uovo intero
1/2 cubetto di lievito di birra
150 g latte
100 g acqua
90 g zucchero
un pizzico di sale
100 g gocce di cioccolato

Procedimento:

Fare il lievitino mescolando 150 grammi di farina 00 e l'acqua; quindi, sbriciolarvi il lievito ed impastare. Porre il piccolo impasto ottenuto in un luogo tiepido per un'ora circa (deve raddoppiare).
Al termine dell'operazione, aggiungere al lievitino il resto degli ingredienti, avendo cura di sbattere leggermente l'uovo prima di unirlo al composto e di unire le gocce alla fine, dopo averle passate in un po' di farina (in modo da amalgamarle meglio al composto). Impastare bene finché non si attaccherà più alle dita (per 15 minuti circa). Porre a lievitare in un luogo tiepido (consiglio all'interno del forno) per un'ora e mezzo circa, fino al raddoppio dell'impasto.
A lievitazione avvenuta, formare delle palline (con queste dosi ne vengono circa 18), disporle su una teglia ricoperta da carta da forno, spennellarle con del latte, coprirle e lasciarle lievitare per un'ora circa.
Trascorso questo tempo, cuocere in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti circa, finché non saranno coloriti al punto giusto. Far raffreddare e gustare.

21 commenti:

tesargento ha detto...

ahahahahahah.. buon san silvestrooo.. ahahahahahahah splendidooo
ti prego dimmi in quale edicola lo hai visto che vado a farne una fornitura annuale e li spedisco a tutti quelli che conosco ahahahahah
io dalla fase kellogs extra tecnicamente non ne sono mai uscita.. continuano a farmi impazzire! Ma i miei preferiti sono proprio quelli alla frutta (frutti rossi, ciliegia e cioccolato o quello con l'uvetta!) mi tengo alla larga perchè visto il contenuto calorico mi converebbe farmi una pizza per colazione (idea da non sottovalutare..)
I pangoccioli, invece, sono la colazione di mia sorella. E la merenda. E alle volte il pranzo. La cena non sempre la fa, quando la fa, mangia pizza.
Potrei tentare e farli anche se il sospetto che lei mi dica "ma quelli confezionati sono più umidicci!Mi piacciono di più" è dietro l'angolo e mi scoraggia non poco..
brutto colpo per la mia autostima culinaria, venire surclassata dalla mulino bianco!
Baci
Tesh

Giulia dans le noir ha detto...

Ciao ^_^ Che piacere leggerti... E' fenomenale l'elenco delle tue "fasi", elencate precisamente in ordine cronologico, senza sbavature, anche perché mi ha fatto riprensare alle mie tante "fasi" alimentari che ho passato nella mia vita. e mi ha fatto sorridere come ogni volta che uno ripensa agli anni passati: malinconia, ricordo di quanto ero diversa, piacere di riconfrontarsi con la sé di un tempo?
Ed i panini sembrano molto invitanti... anche se prima di prendere spunto da te per questi, sto lavorando per provare quella meravigliosa torta del post precedente ;-)
Grazie della piacevolissima lettura
buon fine settimana
un abbraccio

Giulia

Manuela e Silvia ha detto...

Eh c'hai proprio ragione! Soprattutto perchè conosci gl ingredienti che utilizzi, sai da dove provengono (quasi sempre) e in che quantità li usi. Ovviamente poi nessun conservante o altre cose strane!
Perfetti ed invitanti questi panini!
baci baci

BARBARA ha detto...

Avrei un paio di leccornie da aggiungere al tuo schematico resoconto, ma in sostanza ho condiviso molte delle tue passate passioni mangerecce! I panini sono eccezionali; Già dalla foto si vede quanto sono soffici e sani. Brava! Posso segnarmi la ricetta e prenderla a prestito? buon fine settimana.

Virginia ha detto...

Tesorobbbello, possibile che tu sia ancora viva dopo tutto questo????

Carolina ha detto...

Uhm...
Anche io la penso come Virginia... ;)
I simil pan goccioli li faccio pure io per qualche colazione un po' speciale. Generalmente li alterno con gli stessi panini con noci e uvetta al posto del cioccolato. Neanche da paragonare con i loro cugini industriali!
Buon fine settimana!

tartina ha detto...

@tesh: purtroppo il biglietto è solo frutto della mia fervente fantasia, però se vuoi proviamo ad inviare una lettera a chi di competenza :D ahah
macché poco umidicci, quelli home-made sono decisamente più appaganti ;) eheh
sorella di poca fede.
bacii!

@Giulia: contenta di averti fatto passare 5 minuti di piacevole lettura, mia cara :)
aspetto tue notizie dalla torta di melagrana di Camomilla! un bacione

@manu e silvia: infatti! alemno sappiamo che cosa finisce nelle nostre fauci e nei nostri stomaci ;) baci, ragazze!

@BARBARA: ahah sì, anche io ho omesso qualche fase di cui non mi ricordo o perché meno importante delle altre! la ricetta te la cedo molto volentieri, ne rimarrai soddisfatta! grazie, anche a te buon finesettimana!

@Virgy: sì, mia cara Virgi! e anche senza rischio obesità (anzi) e/o arterie occluse e/o colesterolo alto! :D tu non hai mai attraversato una di queste fasi?

@Carol: ahah viva, vegeta e in perfetta salute! :))) dai, ragazze, le fasi alimentari prima o poi coinvolgono tutti...
interessantissima la versione noci e uvetta! la sperimenterò con il medesimo impasto, grazie dell'idea cocca! bacioni

Virginia ha detto...

Ooooooh, hai voglia! Ti vorrei ricordare che l'anno scorso ho fatto un tentativo di Panbauletto del MB e proprio la scorsa settimana ho tentato di riprodurre i ritornelli...niente da fare, però!

tartina ha detto...

@Virgy: uh che bello, mi sento più umana adesso che ho sentito i vostri trascorsi ahah :D (in effetti la mia lista ha un che di scandaloso)
sai che anche io ho provato a riprodurre i ritornelli? e neanche a me sono venuti! tra l'altro ho sbagliato ad "intrecciarli". più che una scacchiera sono venute fuori delle tesserine psichedeliche decisamente troppo friabili (si sbriciolavano a guardarli). alla ricerca del ritornello perfetto!

eli ha detto...

Grazieee! per avermi citata.
I pangoccioli sono i preferiti di mia figlia che è la prima a dire che sarà quel mix di grassi idrogenati, conservanti e agglomeranti vari a renderli così irresistibili!
Ora che ho la ricetta proverò a farle questi "pangoccioli maison"
Poi ti riferisco...
Buona settimana!!

Carolina ha detto...

Io ho provato con i Galletti e i Pan di Stelle... Shhh, però! ;)

fiOrdivanilla ha detto...

che piacere leggerti! e sapere delle tue fasi! :D
questi pan goccioli dovrebbero essere un po' la fase 'matura' di tutti noi ora!

una cosa però: ma il poolish solitamente non è stessa qnt.tà di faina e acqua ? :(

tartina ha detto...

@eli: le tue creazioni si meritavano almeno una citazione :D eheh
secondo me tua figlia ha proprio ragione, però prova a farle provare i pangoccioli made by yourself, a vedere se cambia idea... baci!

@Caro: ma sai che mi sono dimenticata di inserire la mia fase Pan di Stelle e la fase Bucaneve Doria?! Dopo mi sono venuti a noia, ma quanti ne ho mangiati! E anche coi Galletti ci ho provato, solo che non è scattata la fase... ;)

@fiordivanilla: ahah della serie "quando le fasi ce le costruiamo da noi"! grazie della specificazione, in effetti è un lievitino semplice, correggo immediatamente! :)

fiOrdivanilla ha detto...

ahahaha scusamiiiiiiiiiiiiiiiii non volevo fare la pignola, pensavo solo di essere io in 'torto' e quindi chiedevo spiegazioni!! scusami :)

Fiordilatte ha detto...

Ti sono solidale tartina, ho passato diverse fasi simili alle tue. Anzi, lo dico sottovoce...io la fase kinder delice non l'ho ancora superata del tutto. Non le compro mai, ma al distributore dell'univ. ogni tanto mi scappa la mano e mi ritrovo con una kinder delice in mano ^^ E' così...burrosa. Non riesco a resisterle.

Ps io ho anche avuto la fase kinder bueno al liceo, tu no? :)

tartina ha detto...

@fiordivanilla: cara, ma mica ti devi scusare, anzi! grazie per avermelo segnalato, io manco me ne ero accorta: avrei seguitato a fare una figura cacina :) grazie!!!

@fiordilatte: ahahah quei distributori... io mi sono fissata con le schiacciatine gusto olive invece :P
no, non ho mai attraversato la fase kinder bueno, mi manca :(

Mammazan ha detto...

Che spettacolo bambina mia!!
Mio figlio( 33 anni) la fase dei Bucaneve Doria l'ha terminata da poco.....
Baci

tartina ha detto...

@Mammazan: :D ma allora è un idolo! eheh bacionii

Serena ha detto...

Ma sai che io come "fasi" ricordo solo quelle delle varie merendine del Mulino Bianco, dettate più dalle sorprese che si trovavano nelle confezioni che dal gusto della merenda in sé? Però ripensando ai Soldini mi si stringe il cuore, com'era bello staccare il "soldino" di cioccolato dalla superficie glassata della merendina e mangiarlo a parte! Per i pangoccioli ero già troppo grande e non li ho saputi apprezzare come avrebbero meritato (?!), ma magari la versione casaligna mi potrebbe piacere!

Serena ha detto...

Uffa: casalinga, non casaligna!!!

tartina ha detto...

@Ondina: eheh io invece mi ricordo solamente le sorprese dell'Ovino Kinder: il guscio di cioccolato non lo mangiavo mai, li compravo solo ed esclusivamente per le sorprese, facevo la collezione! io invece non ho mai assaggiato i Soldini :( quel giochetto lo facevo coi Bucaneve o con i Ringo ;) però sei sempre in tempo a sperimentare i pangoccioli... baci