giovedì 28 gennaio 2010

La metamorfosi - Cake alla feta e prezzemolo


Cake alla feta e prezzemolo, originally uploaded by la tartina.

Nella vita dello studente universitario, che scorre placida tra lezioni, biblioteca e mensa, bisogna includere purtroppo un periodo quanto mai temuto: la sessione d'esame. Quello è il momento in cui i nodi vengono al pettine, e l'unico desiderio è quello di passarlo da vincitori. Terminate le lezioni, comincia la Tanto Temuta: si cominciano a diradare le uscite infrasettimanali, e più ci si avvicina al giorno dell'esame, tanto si riduce anche la durata delle serate nei week-end; ci si rinchiude in casa, chi ha affittato un appartamento nella città in cui studia, torna mesto e tapino a casa. In un primo periodo è quasi rilassante: sì, c'è da studiare, ma si torna ad essere serviti e riveriti da mamma e babbo, e poi manca ancora un mese all'esame! Poi insomma, questa vita domestica viene anche a noia. Le giornate passano tutte uguali, la concentrazione va diradando e sembra di non procedere con lo studio. Comincia la paranoia: no perché a me interessa solamente di passarlo, poi del voto chi se ne importa!? No, ma dicono che i professori sono certi bastardi! No, io penso di bocciare, e se mi fanno delle domande a cui non riesco a rispondere? in alcuni casi le paranoie sono fondate: lo studente che in realtà si è gingillato e non ha aperto libro durante l'arco di tempo a disposizione, verrà bocciato; quello che si è impegnato ed ha studiato assiduamente (anche se proprio non gli pare di essere pronto), riceverà buoni frutti. Ma non sempre. Molte volte, purtroppo, ci sta anche la sfortuna: per esempio, che capiti l'argomento su cui abbiamo meno le idee chiare (remembering esame di analisi matematica - gennaio 2009), che il professore sia veramente lunatico e che abbia voglia di bocciarti. Ci sta tutto, l'importante è incassare il colpo e poi riprovarci. Anche se solamente il pensiero di risprofondare nell'apatia della sessione d'esame è nauseante. In questo periodo, lo/a studente/ssa, subisce una vera e propria mutazione, psicologica e fisica. Il primo indizio che serve da riconoscimento del Problema è dato dall'assunzione di una tenuta da combattimento, consistente in pantaloni sformati di una tuta da Jay-Z (pregevoli le tute utilizzate quando si praticava uno sport), calzini spessi multicolor, pantofole grandi, calde e pelose, un pile dai motivetti assurdi e imbarazzanti (il mio ha dei fiocchi di neve grigi e delle teste di renna inquietanti; gettonati anche i modelli-moda dai colori catarifrangenti), maglietta vecchia e consunta (da alternare col sopra del pigiama, come in uno stato di influenza perenne). Segue una presa di posizione da parte dei capelli, che decidono di sporcarsi prima e di andare per i fatti loro: frequenti, per chi ha i capelli almeno alle spalle, sono le acconciature formate con l'ausilio di matite smangiucchiate o pinze da lavandaia. Durante la sessione d'esame poi, diventano palesi miopia e/o astigmatismo: non c'è niente di meglio per deprimersi che portare 24 h su 24 degli spessi occhiali neri da nerd (presenti!), e ogni tanto guardarsi allo specchio per verificare lo stato di abbrutimento. Nel mentre, la depressione arriva alle stelle, così come l'ansia e l'angoscia che potrebbero causare un fallimento. Per questo motivo, solitamente, accompagnano il periodo di esame anche degli attacchi convulsi di fame, che trova sfogo soprattutto nei carboidrati. Io, per esempio, faccio delle vere e proprie indigestioni di cereali, marmellata e biscotti a qualunque ora del giorno. Lo so, è riprovevole, ma cosa non si farebbe pur di non studiare anche solo cinque minuti! Questa fame chimica, purtroppo, va a pari passo con un desolante stato dell'epidermide che ricopre il viso. Ad ogni morso di cioccolata, sembra spunti un nuovo brufolo, che col suo colore rosso carminio crea un emozionante contrasto sulla pelle biancastra e flaccida, che non vede la luce del sole, vuoi per l'inverno, vuoi per la vita di clausura trascorsa sui libri, da più di un mese. Ancora più infame, a tal proposito, è la sessione estiva. Se quella invernale è traumatica, quella estiva lo è ancora di più. Studenti più fortunati sfoggiano dorate abbronzature già da maggio: tu (io) sei costretta ad andare avanti col tuo colore pallido di morte, consapevole dell'imminente scottatura non appena potrai esporre almeno una piccola area del tuo corpo al sole. Guardi fuori le belle giornate scorrere, mentre tu sei costretto a stare chino sui libri soffrendo il caldo e sudando come un maialino cinese. Sogni l'estate, ma sai di dover dare ancora questo e quell'esame prima di goderne appieno. E potrai farlo solo se gli esami andranno bene. Contemporaneamente, calano il livello di attenzione e di concentrazione: mille sono gli espedienti a cui si ricorre per distrarsi. Da includere nella categoria il volo di una mosca e Internet, la distrazione per eccellenza: si finisce per aggiornare convulsamente la stessa pagina di Facebook che si aggiornerebbe automaticamente, iscriversi a Twitter o sperimentare tutti gli stupidi giochini presenti su gioco.it (con particolare propensione per quelli di ruolo, in cui l'obiettivo è quello di gestire un fast-food soddisfacendo tutte le esigenze dei clienti). Come se non bastasse, la posizione ricurva sui tomi aperti, provoca scoliosi momentanee che riportano lo studente alla primitiva condizione da australopiteco. Le sessioni d'esame, in definitiva, hanno qualcosa di estremamente sadico verso il genere degli studenti. Lo studio matto e disperatissimo tanto amato da Leopardi, io lo sostituirei volentieri con feste matte e divertentissime, e stavolta non penso sia questione di punti di vista, no?

Oggi vi propongo la ricetta di un cake salato, la cui preparazione mi ha distratto - con piacere, da endomembrane, ibridizzazioni e citosol. Piacevole è stato anche addentare quelle morbide fette, in cui l'acidulo del formaggio greco ben si combina con l'inconfondibile sapore del prezzemolo. La ricetta è di Arietta di Muffins, cookies e altri pasticci, come sempre una garanzia.


Cake alla feta e prezzemolo

Ingredienti

180 gr di farina
3 uova
10 cl di latte parzialmente scremato
10 cl di olio d'oliva
100 gr di gruyère (io ho utilizzato il Galbanino)
200 gr di feta
2 o 3 manciate di prezzemolo o altre erbe aromatiche fresche (basilico, menta...)
1 bustina di lievito per torte salate
sale e pepe

Procedimento

Tagliare la feta a dadini, grattugiare il gruyère con una grattugia a fori larghi e tritare grossolanamente le erbe. Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake.
In una ciotola, sbattere leggermente con una frustina le uova con l’olio e il latte. Aggiungere la farina, il gruyère grattugiato, la feta a dadini e le erbe tritate. Salare e pepare. Mescolare e incorporare delicatamente il lievito.
Versare l'impasto nello stampo e infornare subito nel forno preriscaldato a 180°. Fare cuocere per 35-40 minuti circa. Lasciare raffreddare il cake prima di sformarlo.

Varianti:
- potete aggiungere anche una bella manciata di olive nere denocciolate al composto.
- potete sostituire il gruyère con emmenthal, oppure variare utilizzando al suo posto 60 gr di parmigiano grattugiato.

19 commenti:

Fiordilatte ha detto...

Non potevi descrivere meglio la sessione esami. Io alle pantofole e alla tuta sformata aggiungo anche uno scialle stile nonnetta 90enne. Ho sempre freddo anche se in casa ci sono 22 gradi O_o!!

Certo che però potresti aprire un bell'account di tartina su twitter! siamo ormai in tante a ciacolare lì :)

Francesca ha detto...

Cara Tartina,
sono capitata nel tuo blog per caso e devo dire che leggere il tuo post mi ha riportato indietro di un un pò di anni quando studiavo all'università. Sono laureata in lingue.
Mi ci sono ritrovata tantissimo nelle tue descrizioni..il pigiama che non riesci a togliere, i calzettoni anti scivolo pesantissimi, le tute o i pile colorati, i capelli che non hai voglia di lavare, tirati su con una pinza casalinga e sempre gli occhiali addosso.
Mi ricordo quando mi trasferivo per 1 o 2 mesi da mia nonna e mi sedevo a studiare fuori in giardino d'estate sul tavolino bianco con succhi di frutta, tremila pennarelli e penne colorate, l'ombrellone e il golfino anche se c'erano 30 gradi..e ogni persona che passava per la stardina era un modo per perdere la concentrazione e chiacchierare..
Mah a volte facevo la brava, pensa che studiavo fino a ora di cena, mangiavo, mi facevo un caffè con la macchinetta da 2 persone e stavo alzata fino alle 3 di mattina a studiare..la mattina mi ricordavo tutto..troppo una figata!
In bocca al lupo per i tuoi esami.
Francesca

Federica Simoni ha detto...

In bocca al lupo per i tuoi esami...e complimenti per questo cake gustoso!

Serena ha detto...

Consolati tesoro: la condizione che ti affligge attualmente sotto esame, per noi lavoratori, soprattutto del settore impiegatizio, è perenne! Buonino il cake, anch'io l'avevo visto da Arietta e mi era molto piaciuto, voglio provarlo!

Micaela ha detto...

concordo con Onde.... consolati!!!
stupendo questo cake... mi piace l'effetto della feta!

tartina ha detto...

@Fiory: ahahah io una copertina plaid a righe marroni oscena! ehm... veramente ho anche twitter :P

@Francesca: eheh luoghi comuni, quelli sulla sessione d'esame, mi sa. no, io la notte non ho mai studiato invece! crepi comunque, grazie :)

@Fede: crepi e grazie!

@Ondina: hmm non è molto consolante. provalo, ti piacerà di sicuro :D

@Micaela: grazie =)

tesargento ha detto...

Io appartengo alla categoria di quelli che per sei mesi non fanno niente e poi si fanno venire le crisi isteriche la settimana prima dell'esame!
La celeberrima sessione estiva in cui dovevo dare privato scoprii l'esistenza di gioco.it e fu la fine. Pensa che mi ero talmente appassionata a wedding dash da finire tutti i livelli del sito in una mattinata e presa da una crisi di astinenza corsi a scaricare la versione completa per poterlo fare tutto!!!! Fortunatamente a bilanciare ci sono i miei sensi di colpa, se di giorno gioco al pc di notte non chiudo occhio, e già che sono sveglia mi alzo e studio. I migliori esami li ho preparati tra le due e l'alba!
Detto questo, la feta è il mio pasto salvezza sotto esame, ne sbriciolo un po' su una pallida e triste insalata di pomodori, aggiungo un po' di orzo, o farro, o cous cous e mi sembra di essermi cucinata chissà che cosa! Quindi proverò anche il cake, che tra l'altro mi fa fare fuori un po' di prezzemolo =__=
Vado a verificare lo stato delle mie occhiaie,
baci
Tesh

Manuela e Silvia ha detto...

A noi piaceva la vita universitaria! sembrava di non dover crescere mai...senza troppe responsabilità,se non quella di portare a casa un bel voto!
richiede un certo impegno e costanza..ma hai i tui ritmi e tempi!!
bello questo cake: la feta ci piace moltissimo e le erbe aromatiche sicuramente danno prfumo!!
bacioni

Unknown ha detto...

ahhh cavoli sembro proprio io.. questa volta ho deciso di combattere e di non farmi prendere troppo dall'ansia.. speriamo per ora per me meno1 me ne mancan ancora dueeeee ahhhh
te che studi? baci
vale

Dolci a gogo ha detto...

spassosissimo questo tuo racconto sei davvero brava a scrivere sei riuscita a farmi calare nella situazione:)il plum cke è venuto davvero una favola!!bacioni imma

tartina ha detto...

@tesh: sì, il prezzemolo venduto in busta è deleterio. io a volte lo compro per una spaghettata alla vongole, ne uso 3 rametti e il resto rimane ad appassire in frigorifero :| questo è un cake salva-prezzemolo, e un ottimo rimedio per una cena veloce ;) per noi universitarie dai tempi ristretti... :*

@manu e silvia: questo è vero, però a volte è veramente troppo impegnativa... e ti riduce ad uno stato psico-fisico deprecabile! eheh contenta che vi piaccia il cake ;)

@v@le: io medicina, tu? uuh beata, te ne mancano solo due (ma alla fine della carriera universitaria o alla fine della sessione invernale)!

@imma: ma grazie per tutti questi complimenti, imma :D un bacione!

Unknown ha detto...

Grande medicina>!bologna? ah io architettura... me ne mancan due per questa sessione:( sono solo al terzo
anno e sono 5 anni!coraggio be in bocca al lupo e a presto!
bacione
vale

eli ha detto...

Coraggio, anche gli esami passano, poi arrivano altri tormenti ahahahah!
C'est la vie!

Il tuo cake comunque è altamente consolatorio!

Elisa ha detto...

La mia divisa da studio comprende jeans immettibili fuori casa e maxipull di lana sfilacciato e sformato. Anche gli occhiali e i capelli raccolti sono presenti, a momenti anche una coperta di pile in cui mi avvolgo se sento freddo. Ogni tanto passo davanti allo specchio e penso "Elisa, come ti sei ridotta!". E pensare che avrei un sacco di vestiti nuovi da sfoggiare ma certo non mi posso mettere in ghingheri per andare a dare ripetizioni di latino (tra i picchi di divertimento della settimana, in questo momento!).
Anche io in una pausa studio mi sono dilettata con un cake alla feta solo che al posto del prezzemolo ho aggiunto pomodori marinati e olive.
Comunque il prezzemolo in eccesso si può anche surgelare e tirare fuori al momento del bisogno!

tartina ha detto...

@v@le: no, a firenze! ;) crepi, grazie, buon continuo anche a te!

@eli: consoliamoci col cibo! ahah

@Elis: ma sai che io non lo congelo mai? odio lo sbattimento di doverlo tirare fuori ore prima... però non ci avevo mai pensato in effetti! il mio stato di abbrutimento è ormai arrivato al limite, comunque :( ottima l'idea dei pomodorini!

Anonimo ha detto...

hmmm quanto ti capisco -_-! E anch'io ho la tuta di pile quando studio XD LOL! E anche se è a tinta unita è comunque indecente perchè è enorme -_-, visto che è di 6 anni fa, quando andavo al liceo XD!
Piuttosto, dev'essere buonissimo il cake che hai preparato! E poi io adoro la feta *O*!!! Appena posso lo provo ;)!
Ciao ^__^!

zucchina ha detto...

Buonissimo, complimenti. Cri.

nightfairy ha detto...

Non farmi pensare agli esami..non tornerei mai indietro!eheh..Buonissimo il cake!

tartina ha detto...

@satsu: ahaha viva le tutone deformate e deformabili allora! :D grazie, comunque ;)

@CRI: grazieee =)

@nighty: eheh, ma io infatti tutta questa nostalgia penso che non la proverò... grazie, nighty, un bacio!