Terminato anche il giorno di Natale, piovono feste a cadere, una dopo l'altra, una dietro l'altra, come le gambe di un millepiedi o, se si vuole essere più raffinati, come le perle di una lunga collana. S. Stefano, Capodanno, l'Epifania passano così come sono venute, in un attimo. Se tanta è l'aspettativa per le feste natalizie (si inizia ad addobbare già a novembre, i panettoni sono in offerta sugli scaffali del supermercato già a fine ottobre), poi quasi non ci accorgiamo di come tutto finisce così in fretta. Il pranzo di Natale, il cui menu è stato accuratamente preparato settimane prima, viene praticamente divorato, e in due ore già si è sparecchiato e i pochi avanzi rimasti sono in frigorifero, mentre i parenti si sono dileguati pieni di doni. Per quanto mi riguarda, il mio Spirito del Natale mi abbandona già il 25: dopo questa data non sono già più tanto in clima di festa. I giorni passano tutti uguali: la famiglia è riunita a casa, si mangia torrone e pandoro, si guardano film, si esce. Nel periodo delle festività natalizie, si perde un po' la cognizione del tempo. Ogni giorno sembra una domenica come tutte le altre. Il problema è che io odio la domenica, è il giorno che meno sopporto della settimana, quello in cui ci si riprende dai bagordi del sabato sera, quello che si passa in casa ciondolando, quello in cui, quando giocavo a pallavolo, toccava mettersi la tuta e partire per palestre impensabili e giocare una partita; e, quando facevo il liceo, toccava studiare tutto il giorno, cercando di avvantaggiarsi per la settimana; e, quando giocavo a pallavolo e facevo il liceo, toccava fare le due cose contemporaneamente. Adesso ciondolo per casa senza riuscire a fare tanto, e per me il calendario ha perso di valore (per capire che giorno siamo penso sempre al fatto che il Natale quest'anno è venuto di venerdì, poi procedo; non so quanto però possa durare questo stratagemma). La relatività del tempo, il fatto che sia una convenzione prettamente umana (e nonostante questo, è una questione che ha attanagliato da sempre l'uomo e che continuerà a farlo), si svelano in questo periodo come non mai. Cinque minuti possono essere un attimo se si aspetta che la nostra tisana di melissa e passiflora sia pronta; un'eternità se trascorsi in una fila chilometrica di automobili (c'è la prospettiva di molti altri cinque minuti a seguire). Un'ora può essere piacevolissima se trascorsa con gli amici in un bar; interminabile se si tratta di una lezione di biochimica. La concezione del tempo varia da individuo ad individuo, da situazione a situazione. Ma il tempo passa lo stesso, anche se a volte non ce ne rendiamo conto, mentre altre ce ne accorgiamo troppo. Il tempo se ne frega se uno è in ritardo, se uno desidera che quel momento non finisca più: quindi non rimane altro che organizzarlo al meglio, non potendo ovviamente fermare il suo incedere così incalzante. E tra pochi giorni finisce un altro anno, ma guarda un po'. Allora si ripensa all'anno passato, e pare che sia successo tutto in un secondo, altro che 365 giorni! E, quando sarà nuovamente Natale, il pensiero verrà spontaneo: già Natale? Ma se mi sembra ieri che toglievo gli addobbi dall'albero?
La ricetta di oggi, invece, è velocissima a prescindere da ogni relativismo temporale, e di una facilità disarmante. Tuttavia si rivela un ottimo contributo per un aperitivo o per un antipasto. Le palline risultano più compatte e gradevoli se messe in frigorifero, quindi il consiglio è di prepararle la sera prima se si ha intenzione di offrirle per pranzo; la mattina se invece si vogliono offrire la sera.
Palline di ricotta, praga e olive
Ingredienti
200 g ricotta fresca
150 g prosciutto praga
80 g olive nere
sale
Procedimento
Tritare con il mixer il prosciutto insieme alle olive. Aggiungere il trito alla ricotta (farla prima scolare bene, in modo che le palline risultino sode e compatte), unire un pizzico di sale e mescolare bene. Con le mani, formare delle palline, infilzarle con uno stuzzicadenti e porle in frigorifero.
lunedì 28 dicembre 2009
Il ritardo del Bianconiglio - Palline di ricotta, praga e olive
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9 commenti:
Sai, tartinette, hai descritto benissimo le mie sensazioni riguardo al Natale: l'attesa spasmodica di un qualcosa che dovrebbe essere speciale e che poi, invece, si esaurisce in un attimo, quasi in sordina, lasciandoci, peraltro, quasi contenti che sia finito, non senza una certa malinconia per l'anno che volge al termine, le occasioni perse e la promessa, quasi mai mantenuta, di sfruttare, d'ora in poi, la nostra vita al meglio... Per quanto riguarda le palline di ricotta, invece, mi sembrano un'idea stuzzicante per i banchetti a venire, ai quali non manca nemmeno tanto, ahimé....
Onde ha scritto esattamente tutto ciò che ho pensato leggendo questo tuo post...
Si aspetta, si compra, ci si dispera, si è contenti, si prepara e in un "puf" è tutto finito!
Che carine queste palline, ma soprattutto mi piacciono i tuoi "infilini" (ma come si chiamano?!?!)...
Un bacio!
@Ondina: esatto, finisce tutto troppo in fretta in proporzione all'aspettativa... :( le palline però sono veloci e versatili per gli ultimi cenoni incombenti ;)
@Caro: quindi non sono l'unica a pensare questo, passa tutto così velocemente!
ahah "infilini" (o "infilizini" eheh) direi che va bene, non mi sovviene altro termine :S li trovi al supermercato, di tutti i colori ;) baciii
Hai ragione: c'è la sindrome natalizia e passata quella s'innesta la seguente che è quella pasquale e poi si pensa alle vacanze e via dicendo...
Ma tu sei giovane e hai una marea di prospettive e soprattuto di tempo a disposizione!!!
Ma basta andare avanti con serenità se solo questo è posssibile...
Ma godiamoci queste deliziose palline di ricotta e praga: un gradevole momento ce lo concedono!!
baci e auguri per il 2010!!
Uff...sospiro. Detesto anche io l'atmosfera post Natale. Adesso fervono i preparativi per il Capodanno ma anche quello, passata la mezzanotte svanisce la magia e l'attesa.
Le tue palline sarebbero ottime per l'aperitivo del Cenone.........ma.................quest'anno mi sono rifiutata di cucinare. Ho detto che massimo massimo potevo preparare 2 cappelletti in brodo con il dado, chissà perché alla fine si sono offerti altri per cucinare ^^ ahahahahah
Joli blog.
A bientôt et bonne année.
@Mammaz: sì, hai ragione, però che stress queste feste :P tanto rumore per nulla :S le palline si fanno fuori in un boccone, velocissime da fare e da mangiare! auguri anche a te, mammaz :)
@Giada: ahahah mitica, anche io sono a cena fuori! però potresti portare degli stuzzichini, e allora le mie palline verrebbero in tuo soccorso ahah ;)
@Saveurs et Gourmandises: merci beaucoup :)
Eh..difficile mantenere lo spirito natalizio: dopo cenone e pranzo di natale il tutto si risolve in grandi abbuffate e fuochi artificiali improvvisati in giradino...
Noi però cerchiamo di tenerci bnen stretta la sensazione ch edà il natale..almeno per questi pochi giorni, fingiamo di credere che il mondo sia migliore...
a volte aiuta....
Buonissime queste palline: orami siamo lanciate con i tartufini di formaggio e questa varinete ci piace molto!
un bacione e auguri per un nuovo anno pienno di belle cose!!!
@manu e silvia: fate bene, ragazze :D la speranza è l'ultima a morire! se allora siete in vena di bon-bons caseari, queste palline sono fatte apposta per voi ;) un bacione, buon anno anche a voi!
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