Un saggio una volta disse che "ci si rende conto di quanto si tiene realmente a qualcosa, solo nel momento in cui la si perde". Doveva essere proprio saggio, perché questa affermazione è estremamente veritiera. Mai avrei pensato di essere così affezionata al mio orecchino vintage con la clip, finché non l'ho perso mentre mi risistemavo la fascia per i capelli andando a lezione, perché il vento soffiava così forte che mi facevano male le orecchie, e avevo bisogno di coprirle in qualche modo. Non avrei immaginato neanche di tenere tanto al mio bicchiere di vetro da colazione, senonché mia madre lo ha rotto per sbaglio, e io ho avvertito la mancanza di quel vetro spesso a contatto delle labbra di prima mattina. Lo stesso vale per quando vado a tagliarmi i capelli: ogni volta che la parrucchiera entra di forbice nella mia chioma, sento che sta portando via qualcosa che mi appartiene, e che non mi potrà essere restituito. Queste piccole situazioni di vita vissuta, quanto mi sembrano stupide ripensandoci adesso, dopo la notizia del terribile terremoto che ha colpito l'Abruzzo, con il numero di morti che lievita ogni giorno che passa, il numero dei dispersi pure, il numero dei feriti anche. Il principio della perdita è lo stesso, ma cosa sono quelle quisquilie da bambina viziata al confronto della perdita dei propri cari, della propria casa, della vita trascorsa fino ad ora in un paese, in una città che sai non essere più quella di prima? Se già l'Italia, per un motivo o per un altro, si trovava prostrata e in ginocchio, ecco che questa disgrazia le ha inflitto il colpo mortale. Le scosse ancora non sono terminate, sono previsti addirittura temporali e scrosci d'acqua sulle zone terremotate: sembra quasi un incubo a lungo termine. E noi, io, che abbiamo la nostra casa, la nostra connessione, la nostra stupida televisione, il congelatore e la macchina del caffè ancora funzionanti, non ci rendiamo veramente conto di cosa stiano provando gli abruzzesi. Sullo schermo collegato al tubo catodico si susseguono le immagini di telegiornali che pensano esclusivamente allo share, Presidenti del Consiglio che si infilano cappellini da vigile del fuoco autopubblicizzandosi alla massa degli italiani, Presidenti della Repubblica che rendono omaggio alle salme, la Marcuzzi che dice che "tutti gli Italiani sono provati in questo momento", e il collegamento alla casa del Grande Fratello cinque secondi dopo, in cui otto coglioni scherzano e ridono incuranti tra tette di silicone e pochi neuroni. Non ci immaginiamo neppure cosa sia aver perso tutto, e starsene lì, in bilico, senza sapere che futuro ci aspetta, dopo che si è irrimediabilmente perso il proprio passato. Sarò sincera: io stessa lunedì, dopo aver espresso poche parole di commiato sulla vicenda, ho alzato il volume di una canzone alla radio mentre andavo alla stazione, per canticchiarla meglio, probabilmente per scacciare via la notizia appena appresa, probabilmente per non pensarci neanche, perché ciò avrebbe voluto dire stare male. Sapete quando mi sono sentita totalmente coinvolta? Stamattina, quando hanno dichiarato che "il sisma sembra procedere verso nord". Verso nord, verso la Toscana, verso me. Purtroppo ci si rende conto della gravità dei problemi solamente quando questi ci coinvolgono in prima persona, ed è stato questo a farmi riflettere con maggiore consapevolezza. Che vorrebbe dire perdere tutto così, dopo una violenta scarica di terremoto? Dopo che le forze della natura si sono accanite contro di te. E perché poi? Che gli abruzzesi abbiano fatto qualcosa di male? Non penso proprio. E allora, l'unica cosa che rimane da fare, è quella di stare loro vicini, che sia con una donazione, che sia con un sms (al 48580), che sia con un pensiero che ci porti a capire quanto siamo fortunati delle cose che ci circondano.
Per questa Vigilia, un piatto a base di pesce, sperando che la Pasqua di quest'anno non riservi più brutte sorprese all'interno dell'uovo.
Polpo in guazzetto
Ingredienti (per 4 persone)
2 kg polpo
4 pomodori maturi
1 cipolla
1 mazzetto di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
sale
olio extra vergine d'oliva
brodo vegetale o di pesce
(peperoncino)
Procedimento
Portare ad ebollizione una pentola d'acqua salata. Pulire il polpo e metterlo a bollire, coperto, per una mezz'ora. Trascorso questo tempo, spegnere il fuoco, lasciare raffreddare il polpo dentro la pentola coperta. Estrarre il polpo e passare i tentacoli tra le dita per toglierne la membrana violacea, quindi tagliarlo a pezzetti.
Tritare la cipolla in una padella capiente (come quella che utilizzate per far saltare la pastasciutta), unire 5 cucchiai circa di olio e farla appassire a fuoco basso. Aggiungere i pomodori pelati, privati dei semi e tagliati a dadini, ricordandosi di salare il tutto. Quando il pomodoro sarà diventato morbido, aggiungere del brodo vegetale o, meglio ancora, del brodo di pesce; unire quindi il polpo precedentemente tagliato e far cuocere per circa 20 minuti con il coperchio. Verso la fine della cottura aggiungere, se piace, del peperoncino. Al termine di essa unire un trito di prezzemolo e aglio.
Tostare delle fette di pane e disporle sul fondo del piatto da portata; quindi, adagiarvi sopra il polpo col relativo sughetto.
venerdì 10 aprile 2009
Colpo di Grazia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
13 commenti:
Hai proprio ragione...
E noi così fortunati, ci sentiamo in colpa a festeggiare la Pasqua...
Sì, speriamo niente più brutte sorprese dentro l'uovo a questo punto.
Sembra delizioso il tuo polpo in guazzetto.
Se non ci riscriviamo ti faccio i miei auguri di buona Pasqua!
Ciao! è proprio vero: solo quanto ci mancano, ci rendiamo conto di quanto le cose o le persone possano essere importanti per noi!!
Purtroppo tendiamo troppo spesso a sottovalutare quello che abbiamo...
buonissima questa zuppa di pesce..con quei crostoni poi è davvero fantastica!
un bacione e tanti auguri per una Pasqua serena
sono d'accordo con manu e silvia
Complimentissimi per il piatto e per la presentazione!!! BUONA PASQUA!!
Grazie per gli auguri :)
Quanto hai ragione, concordo...soprattutto sulla parrucchiera ^_^
Buon venerdì, a roposito, è rimasto mica un pò di polpo? ;)
Sul terremoto preferisco non dire più niente... spero si plachi, non solo perché temo che arrivi qui, ma perché tutti abbiamo bisogno di un po' di pace. Non dico niente nemmeno sulla ricetta, preferirei un assaggio... Ti auguro buona Pasqua, un abbraccio
Quello che é successo fa veramente impressione, non riesco nemmeno ad immaginare quanto dolore..in un istante..
Ti auguro una serena Pasqua, per quanto possibile..
... io sono ancora sconvolta da quello che è successo, ho pianto per tutte le persone che in questo terremoto hanno perso la vita e per quelle che hanno perso la loro casa, mi sono arrabbiata per la prevenzione che non è stata attuata, mi sono indignata per i politici e i media che hanno approfittato della situazione... e ancora non ci posso credere che è successo veramente tutto questo... e anche se la terra dove vivo non è sismica (a quanto sembra, per fortuna...)mi sento molto vicina a queste persone che hanno perso tutto... un bacione Tartina
@Carol: Grazie, cara, tantissimi auguri anche a te!
@manu e silvia: Concordo pienamente... Grazie, auguri anche a voi! :D
@Sara: Grazie, Sarettaaa! Bacione, auguri.
@sweetcook: Figurati :)
Hmmm... credo sia stato spazzolato tutto :|
@Onde: Fai bene. Anch'io, dette queste poche parole, mi fermo. Augurissimi anche a te!
@Nighty: Quello che sconvolge anche a me è come tutto possa cambiare radicalmente in pochi attimi. Grazie, buona Pasqua anche a te!
@babi: Quanto ti do ragione, babi cara! Stiamo loro vicino. :*
Be' sul terremoto ... mi si chiude lo stomaco tutte le volte che ci penso... anche se per fortuna non l'ho vissuto sulle mia pelle... (e non ci tengo) ma mi sento comunque uno schifo per loro...!
Ciccia ti auguro buona Pasqua e tante ricettine sfiziose in questi giorni... Un baciotto
ciao tartina!!!!allora le mani vanno sempre messe nello zucchero a velo!bisogna lavorare solo con quello.... :)
Si, hai proprio ragione. Siam così presi dal solito tram-tram quotidiano, dalle nostre cose, spesso frivole, che ci dimentichiamo di quanto siamo fortunati. Lo diamo per scontato. Diamo per scontato un tetto sulla testa, i vestiti da indossare, i nostri familiari e gli affetti più cari...
Un passaggio veloce veloce solo per augurarti buona Pasqua!
Spero che nell'uovo di Pasqua degli abruzzesi ci siano tanti mattoni e meno chiacchiere!
A dopo le feste:)
@Maya: Grazie cara, auguroni anche a te!
@stefy: Grazie mille! Ci proverò, promesso ;)
@Fiordilatte: Brava, noi diamo tutto per SCONTATO o per DOVUTO. E' evidente che non è così...
@eli: Grande, donna! La penso proprio come te! Baci e auguri.
Posta un commento