domenica 21 giugno 2009

"La moda passa, lo stile resta"



Per alcune ragazze, l'indice di femminilità è già evidente dall'infanzia. Piccole bambine dagli abitini deliziosi si preoccupano se il vestito della Barbie è male abbinato ai tacchi di plastica, o se lo smalto che ha messo loro la mamma è scheggiato. Il loro colore preferito è ovviamente il rosa, come segnaposto alla scuola materna scelgono un fiorellino. Per altre, l'indice di femminilità è inversamente proporzionale all'età che hanno: più gli anni passano, e più queste acquistano confidenza con il mondo rosa, gaio e confettoso dell'Essere Donna. Ovviamente io appartengo alla seconda categoria: il mio colore preferito era il verde; odiavo le gonne perché non riuscivo a correre bene quando le indossavo (tant'è che ho iniziato a metterle solamente da due anni); non ci tenevo per niente al mio aspetto, mi sentivo cool con i capelli a Santa Maria Vergine e indossavo tute acetate Adidas; giocavo con le Barbie, va bene, ma preferivo correre fuori a inventarmi qualcosa non appena fosse sbucato dal cielo un raggio di sole. Io la Femminilità, intesa nel vero senso del termine, l'ho acquistata solamente da poco. Ora amo i fiocchi (li metterei dappertutto, un'ossessione), mi piace che il make-up sia impeccabile, leggo Glamour ed Elle, ho lo specchietto e il rossetto sempre in borsa, ho capito cosa significhi Eleganza. L'Eleganza, vi spiego, non è la collana di perle o il tailleur. Ci possono essere tailleur che eleganti non sono per niente, per esempio. Secondo me, essere eleganti significa in realtà sapere affrontare il mondo con classe. L'eleganza è, insomma, uno stile di vita: gli Eleganti sono raffinati e colti, e non lo sono solamente perché vestono Chanel e Jimmy Choo. A proposito di questo ci tengo a precisare che non sempre la marca fa acquisire stile ad una persona, anzi. Molte volte il marchio in evidenza è sinonimo di rozzo, di voler dimostrare "chi può" e "chi non può". L'eleganza è un atteggiamento: vuol dire sapersi comportare bene nel mondo, con gli altri, con gentilezza ed educazione, una qualità che ormai sembra persa nella notte dei tempi, e dimostrare una particolare sensibilità verso ciò che ci circonda. Avere classe non vuol dire alzare il mignolo mentre si sorseggia una tazza di tè (giammai, per favore!), ma magari, questo tè, offrirlo ad un'amica che sta attraversando un momento difficile. Non è apparenza, è un modo d'essere che si riflette in ciò che facciamo, nel modo in cui ci atteggiamo e affrontiamo la realtà. Coco Chanel, a cui devo il titolo di questo post, è riuscita dal nulla a crearsi un impero, sfuggendo da una non di certo rosea situazione: lei per me è un'icona, un modello di vita, mica tanto per il tubino nero (però guadagna punti), quanto per come ha saputo sollevarsi da una vita difficile, uscirne fuori a testa alta ed essere ricordata per l'eternità.

La ricetta di un dolce semplice, ma raffinato a suo modo. Un dolce haute-couture.


Mattonella allo yogurt

Ingredienti

500 ml yogurt bianco
120 g zucchero a velo
300 g panna fresca
100 g frutta a piacere, o marmellata

Procedimento

Porre lo yogurt in una ciotola, quindi farvi sciogliere, mescolando bene, lo zucchero a velo. Montare la panna a neve ben ferma, ed aggiungerla delicatamente e gradualmente al composto. Foderare uno stampo da plum-cake con della carta da forno, trasferirvi metà della crema allo yogurt e livellarla con una spatola. Passare lo stampo in freezer per una mezz'ora, il tempo per far rassodare un po' il composto. A questo punto, scegliere il "ripieno": si può schiacciare in un colino 100 g di lamponi o fragole facendo cadere il passato sulla crema; si può versare della marmellata al gusto prescelto, facendola prima sciogliere in un tegamino con un cucchiaio di acqua; si può tagliare albicocche e pesche mature a pezzi, scottarle in acqua e zucchero e passarle al setaccio, quindi unirle alla crema (io ho scelto della marmellata di more fatta in casa). Coprire il ripieno con la rimanente crema, livellarla, riportare sul dolce la carta che sborda e rimettere il tutto in freezer per almeno 4 ore.
Consiglio di sformare il dolce almeno 20 minuti prima di servirlo, in modo che non passi dall'essere un semifreddo all'essere un ghiacciolo. Sfilarlo dallo stampo sollevando la carta, oppure appoggiarvi sopra un piatto che lo contenga bene, quindi rovesciarvi il tutto. In ogni caso, attendere qualche minuto prima di staccare la carta dal dessert.
Per affettare il dolce, utilizzare sempre un coltello a lama larga bagnato di volta in volta in acqua fredda.

18 commenti:

fiOrdivanilla ha detto...

ma dai, anche io ho fatto lo stesso dolce qualche tempo fa!
Buono buono, semplice ma d'effetto!

baci :)

babette ha detto...

Sono d'accordo con te sul concetto di eleganza. Se una donna è elegante lo è a prescindere dalla marca che indossa. C'è chi è elegante anche con un vestitino comprato dai cinesi.
Guarda Sofia Loren: pur essendo nata povera, ha ottenuto la fascia di Miss Eleganza al concorso di Miss Italia, presentandosi -se non ricordo male- con una gonna nera che aveva fatto tingere apposta per l'occasione. Non aveva la possibilità di acquistare un abito nuovo e raffinato eppure ha vinto questo titolo superando ragazze economicamente più fortunate. La classe non si compra. Baciotti ;)

MilenaSt ha detto...

L'eleganza non è necessariamente legata al look, come fai notare tu, ma è soprattutto un fatto mentale: è una dote innata, ma con un po' di sano buon senso lo si puo' anche diventare.
Totò diceva: - Signori si nasce ed io modestamente lo nacqui!
Il semifreddo non sarebbe meno granitico e più "spumoso e aereo" con la meringa?

tartina ha detto...

@Manu: ;) Vero! Poi è così veloce!

@babi: Che bel ricordo, quello della Loren! Come personaggio mi piace più la Coco, però ammetto che quell'episodio ha un che di epico.
:D Besos

@lenny: Grande Totò. State sciorinando dei bei personaggi, donne! Comunque forse sì, hai ragione, probabilmente si eviterebbero i 20 snervanti minuti fuori dal frigo (anche se dopo è mobbido). Ti spiego, però: in casa c'è mia madre che storce la bocca al pensiero degli albumi che non toccano il forno messi dentro un dolce! E' una sofferenza, ti assicuro. Come consiglieresti, tu? La ricetta è tratta da un vecchio Sale&Pepe ;)

MilenaSt ha detto...

Anch’io come tua madre, sono contraria alla presenza delle uova crude nei dolci e così li pastorizzo sempre: gli albumi con la meringa svizzera (li monto in una casseruola a bagno maria con lo zucchero sino a che abbia raggiunto i 60° o per i primi 5’ e successivamente, dopo averli allontanati dai fornelli, continuo a montarli a neve ferma) ma è efficace anche il metodo della meringa italiana,
Pastorizzo invece i tuorli lavorandoli, come si fa per la crema inglese, cioè incorporandoli allo zucchero a bagno maria che preferisco alla classica pate à bombe (come nel caso del tiramisù) perché mi permette di rispettare le dosi senza aggiungere liquidi.
spero di esserti stata utile ;-)

paola ha detto...

Mi trovi assolutamente concorde...l'eleganza è una caratteristica innata e non è ostentando firme boriose su borse e accessori che la si può acquistare!
Questo dolce è semplice e veloce ma molto d'effetto....estivo!
buona settimana

Serena ha detto...

Pensa che io ho seguto il percorso inverso, anzi, no, ho avuto una specie di ritorno alle origini: maschiaccio da piccola, wishy washy da adolescente, ipercurata e chiccosa da giovane, con l'età sono tornata un minimalismo claustrale, in cui l'unico vezzo che mi concedo è il kajal ripassato più e più volte e il profumo, rigorosamente di nicchia (adoro Elixir, in via del Corso, mai stata?). Per il resto, riservo l'eleganza, se posso, alla conversazione e ai comportamenti, ma niente griffes per me...
Questo dolce è davvero bon ton, una ricercatezza da patisserie...

tartina ha detto...

@lenny: Sempre esauriente e con mille risorse, tu! Grazie, grazie e ancora grazie! Adesso potrò introdurre gli albumi in casa senza ricevere sguardi ostili, come se volessi introdurre in famiglia - che so, il botulino o il baco da tenia.

@paola: Bene, sono contenta che siamo d'accordo! Per molti, purtroppo, è importante solo ostentare la marca, appunto. Che poi, diciamocelo, risulta anche pacchiana la cosa =P

@Sere: Io cerco di essere originale nel vestire: di certo non disdegno le grandi marche (soprattutto nelle scarpe!), però trovo anche cose deliziose a prezzo più basso (quante speculazioni poi, sull'alta moda!). Mi tengo aggiornata col web e con le riviste, viro sul bon-ton e sull'alternative. Il mio profumo, proprio quello che non tradisco mai, l'ho trovato l'estate scorsa: è Scent Intense di Costume National, ma non si trova in profumeria ;)
No, da Elixir non ci sono mai stata! O forse sì... hmmm Ma dove, cocca? A Firenze?
[Wishy washy ahah mi hai fatto morire]

Sara B ha detto...

quanto hai ragione. molti scambiano l'ostentazione di "ricchezza" per eleganza: è uno dei comportamenti più ineleganti che esistano, per me. quando ho letto la descrizione di te da piccola mi ci sono ritrovata moltissimo: giocavo sì con le bambole (principalmente le facevo fidanzare con i soldatini playmobil di mio fratello, nonostante la differente statura), ma nel 90% dei casi correvo fuori a giocare in giardino, e chissenefrega se mi infangavo i vestiti :-)

eli ha detto...

Cara Tartina, che sei elegante si nota anche dalle tue fotografie che io trovo splendide (come le ricette del resto).
A proposito di femminilità mi viene in mente un episodio che mi è capitato la settimana scorsa, in occasione del saggio di teatro che faccio una volta all'anno. Una delle attrici cercava un rossetto e un fard, tutte le altre hanno prontamente riversato una marea di trucchi sul tavolo, io non avevo neanche lo specchietto. Mi hanno guardata stralunate dicendomi "ma non hai niente?" Ho risposto: "se volete ho una matita HB con la gomma e un coltellino svizzero"
Avrei voluto sprofondare non mi sono mai sentita così poco femminile!
Il tuo dolce è buonissimo e veloce, voglio provare a farlo! ho pubblicato anch'io una ricetta con lo yogurt :DDDD

tesargento ha detto...

io il rosa lo porterei volentieri, ma chiara come sono di carnagione (cadaverica, dico io, fine e delicata, dice mamma. Ma si sa, la mamma è sempre la mamma) il rosa finisce per impallidirmi ancora di più. Visto che però è un colore che mi piace (soprattutto, manco a farlo apposta, le varianti più tenui, rosa cipria & simili) finisce che compro le cose, e poi passo un'ora davanti allo specchio mettendo e togliendo dicendomi ma no, ma su, forse può andare.. poi alla fine esco in blu =__=
Mi sono imposta di non toccare i fornelli fino alla fine della settimana, che sennò gli esami non li faccio sul serio, ma appena mi tolgo i primi due e respiro, questa la provo :D
Buona giornata,
Tesh

Fiordilatte ha detto...

sai cara tartina, ho un'amica, che ormai vive a Parigi, e che pure con sacco dell'immondizia nero riuscirebbe ad essere elegante. E' sempre impeccabile e i vestiti con i quali io sembrerei ridicola a lei stan sempre bene!Capisco perfettamente cosa vuoi dire. Io invece, con qualsiasi cosa addosso, make up o non make up, riesco a sentirmi sempre fuoriposto e goffa. Spero sempre che nessuno se ne accorga però :P

Va beh, mi godo una fettina virtuale del tuo dolce!

tartina ha detto...

@salsadisapa: Le Playmobil le adoravo anch'io, e avevo sempre le ginocchia sbucciate ;) eheh

@eli: Ahahahaha chissà come ci sono rimaste male! Almeno al tuo prossimo compleanno sanno che regalarti :)
Sì, è davvero veloce questo dolce ;)

@tesh: Anch'io sono chiarissima! E anch'io mi definisco "cadaverica". Sembro uscita da Twilight -.-"
Però il sole lo prendo bene, il problema è che non ho il tempo di starci! E le lampade proprio non mi piacciono. Eheh, le prove di fronte allo specchio sono estenuanti! :D
Io questa settimana me ne tolgo uno, meno male! Sta diventando un fardello insopportabile.

@Fiordilatte: Goffa tu? Naaaaa non ti immagino goffa.
Comunque avere Stile ed abitare a Parigi credo sia il non plus ultra...
Serviti pure :*

Mammazan ha detto...

Hai scritto un post bellissimo e condivido in pieno il tuo pensiero e anche la torta...ovviamente!
baci

tartina ha detto...

@Mammazan: Grazie mille, cara!
Condivido volentieri con voi :)
*

Anonimo ha detto...

Complimenti per la torta, proverò subito ... riguardo al resto che leggere Glamour ed Elle sia sintomo di eleganza, intelligenza ma soprattutto di cultura .... scusa ma a me pare una affermazione un po' ridicola .. alla tua giovane età indosserei qualche volta in più la tuta e leggerei qualche cosa di più serio.

tartina ha detto...

@Anonimo: grazie per i complimenti sul semifreddo. fossi in te però, piuttosto che la ricetta, leggerei il post con più attenzione e meno superficialmente. dove ho mai scritto che leggere quelle riviste è sinonimo di eleganza e/o intelligenza, scusa? ho scritto solo che ora sono molto più femminile di un tempo, riportando alcune caratteristiche comuni all'universo femminile (lo specchietto in borsa, le riviste, semplici dettagli che non fanno di certo una donna, ma che devi riconoscere abbastanza frequenti) per rendere più incisiva e spiritosa la descrizione. se leggi bene, vedrai anche cosa ho scritto sull'eleganza: proprio il contrario di quello che tu affermi, ossia che non è sufficiente leggere glamour o comprare abiti ed accessori costosi per essere eleganti! quanto a leggere "libri più seri", io - ma guarda un po', adoro leggere, e disprezzo moccia, twilight e affini. leggo sempre libri "seri", e non vedo nulla di male nel concedersi una lettura meno impegnata in un momento della giornata. in tuta poi, io non mi sento proprio a mio agio, quindi scusa, se permetti, mi vesto come voglio.

tartina ha detto...

ps: non avevo notato la chicca sulla cultura! ma per favore, leggi questo post con più concentrazione, suvvia!