Nei tempi in cui viviamo, dove la Pizia è un ricordo lontano, così come l'oracolo di Delfi e le streghe sul rogo, le persone tendono a non essere più superstiziose. Perlomeno a non esserlo più di tanto, o ancora a "non far vedere che sono superstiziose". Se nel marciapiede su cui stiamo camminando, stanno ridipingendo l'insegna di un negozio servendosi di una scala, viene spontaneo non passarci sotto. Se per sbaglio si incrina lo specchietto da borsetta, ci guardiamo intorno guardinghe, sperando che la promessa di sfiga si riduca dai 7 ai 3 anni (soprattutto se ricorriamo immediatamente allo scotch per ripararlo). E allora se, inavvertitamente, si rovescia il sale sulla tavola, bisogna correre al riparo gettandosene un pizzico dietro le spalle. La mattina, quando leggiamo il giornale, corriamo furtivi all'ultima pagina per verificare cosa ci prospetta l'oroscopo del giorno, sempre così criptico e vago che si potrebbe adattare benissimo alla Regina d'Inghilterra e a Paris Hilton contemporaneamente: però noi lo adattiamo alle nostre situazioni, o verifichiamo che è tutta una bufala, o ci barrichiamo in casa tutto il giorno se il suddetto promette "litigi con familiari ed amici" e "incontri sospetti" e "incidenti sul lavoro". Insomma, nonostante ci premuriamo di mostrarci incuranti di mistero e magia, in realtà, sotto sotto (ma proprio sotto) un po' ci crediamo. Magia e superstizione sono insite nella storia dell'umanità, a partire dagli antichi Greci, che vedevano la Vera Divinità come la Tìche (la Sorte) - mica quel maniaco sessuale di Zeus e quella gran bella donna di Afrodite! , fino ad arrivare al Medioevo: dietro quel gatto nero che, se commette l'errore di attraversare una strada, comporta scongiuri e toccate di ferro (se non di altro), ci stava la supposizione che si nasconda una strega, o Satana in persona. Il soprannaturale ha sempre affascinato l'uomo, forse perché è più facile pensare che tutto accada secondo un preciso disegno voluto dal Fato, forse perché, come Ulisse non riuscì a fermarsi in pianta stabile nella sua Itaca intraprendendo un nuovo viaggio verso le Colonne d'Ercole, così anche l'uomo si sente incentivato a scoprire cosa si cela dietro l'Ignoto, qualcosa che sfugge alle leggi della fisica e della razionalità. C'è da dire che rimane comunque interessante ricordare i modi in cui l'uomo pensa di poter interagire col Destino e modificarlo, appigliandosi a stratagemmi quotidiani. E allora via, a Capodanno continuiamo a mangiare lenticchie e acini d'uva, perché la prosperità economica è assicurata per l'anno nuovo. Se troviamo un quadrifoglio sentiamoci un po' Gastone Paperone. Se vinciamo al Lotto, diamo il merito al piccolo elefantino che teniamo segretamente in borsa. Non distruggiamo le tradizioni che riguardano la nostra cultura, però per favore, non attacchiamoci a queste neanche più di tanto. Ve lo dice una che, nonostante fosse la diciassettesima iscritta all'esame di fisica di venerdì, adesso si ritrova un gran bel voto sul libretto (sarà stato il pronto "Crepi!" dopo ogni "In bocca al lupo" ricevuto?).
Il pane che sto per proporvi è ottimo per accompagnare un pasto, ma anche la mattina a colazione semplicemente spalmato di marmellata.
Ovviamente è nero (sfiga).
Pane nero ai cereali
Ingredienti
250 g. Farina Molino Spadoni per pane nero ai 7 cereali (si trova rigorosamente all'Esselunga)
140 g. acqua tiepida
semi di girasole, zucca e sesamo
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
Procedimento
Versare la farina in una ciotola , aggiungere la metà del lievito in polvere che si trova dentro la confezione di farina, l’olio e l’acqua tiepida. Lavorare l’impasto per 10 minuti, aggiungendo un po’ di farina integrale o bianca sulla spianatoia. Unire 70 g. di semi di girasole e 70 g. di semi di zucca (naturalmente senza guscio…) che trovate nei negozi specializzati in alimenti biologici, macrobiotici e integrali. Lavorare l’impasto fino a quando i semi saranno ben incorporati. Lasciare lievitare dentro il forno riscaldato a 30° circa per 15 minuti. Trascorso questo tempo, dare una forma allungata alla pasta lievitata e adagiarla su uno stampo da plum cake unto con olio di oliva, disporvi un pizzico di semi di sesamo e lasciarla dentro il forno spento per 2 - 3 ore, finché le sue dimensioni non saranno triplicate. Cuocere in forno preriscaldato a 200° per 25 minuti circa.
domenica 28 giugno 2009
Fattore S
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15 commenti:
Anche io ieri ho preparato il pane ai 7 cereali :-) Talmente buono che accompagna magnificamente ogni pietanza
ps. non vogliamo crederci, ma alla fine notiamo sempre le piccole coincidenze della superstizione :-P
Mi piaciono tanto tanto (mi arrangero' con un'altra farina) sia il tuo pane che la foto
Sulla superstizione si potrebbe parlare all'infinito ;-). Buona serata!
no no che sfiga!!! io adoro il nero...e il tuo pane mi piace molto!!!
Buono questo pane.. l'ho provata anche io 'stà farina... ma aggiunsi semi di papavero.... per scurire ulteriormente l'interno...:)))
I semi di sesamo sono un ottima variante...!! e complimenti per Fisica!
Mmm mi sa che stavolta mi tocca applicarmi per la ricerca degli ingredienti.. com'è che si dice, a Roma c'è tutto, però te lo sparpaglia per i quattro angoli della città che col sole a 40° non sono il massimo dell'accoglienza.
Non lo apriamo proprio il discorso superstizione.. le scenate di quando mettendo il pane a tavola lo lasciavo a testa in giù ancora me le ricordo (che poi mica l'ho mai capito perchè porta sfortuna!)
Buon inizio settimana ^__^
Tesh
Ma non sai che fastidio mi dà la gente che appena vede un gatto nero salta dalla paura e pretende che pure io salti! Io il gatto nero me lo metterei in casa e lo chiamerei pure Salem! :P
Complimenti per l'esame, nonostante la maledizione del venerdì... io mi sono messa con il mio compagno in data 17/12 (era un sabato, però) e posso garantire che non è affatto un numero sfortunato! E che bello questo pane, proprio adatto a una colazione nutriente, sarà che lo vedo bene con la marmellata di arance?
@twostella: Concordo, sia sul pane, sia sulla superstizione! Questo pane riesce ad accompagnare le cose più impensabili, lo faccio davvero spesso.
@dada: Eheh, infatti! Comunque la farina la trovi di sicuro ;)
@Alex: Poi il nero snellisce! Ahahah
@Maya: Ecco, non ci avevo pensato! Coi semi di papavero viene un gusto più dolciastro, no? Grazie, cara! :D
@Tesh: Aahahhaha Ma sai che mi hai incuriosita? Sono andata a cercare il perché del pane. Ti copio e incollo la mia "scoperta": nel medioevo, la paura collettiva della morte aveva creato la proibizione assoluta di toccare qualsiasi cosa che avesse avuto a che fare con i cadaveri. Si trattava anche di una tutela igenico-sanitaria. Per questo motivo al mestiere del boia era una vita molto isolata dal resto della comunità, non potendo in pratica avere contatti con nessuno. E per lo stesso motivo gli oggetti e cibi destinati al boia non dovevano entrare in contatto con quelli altui. I loro abiti venivano lavati a parte ed anche i loro cibi venivano preparati a parte. In materia di pane, i fornai avevano inventato un sistema facile per rendere riconoscibile il pane destinato al boia, così che anche nel forno di cottura, non entrasse in contatto con quello altrui. Questo sistema consisteva nel girare il pane a testa in giù, rovesciandolo. Per questo veniva chiamato il "pane del boia", ed ancora oggi il pane rovesciato si porta dietro questo triste presagio di morte.
Ma che spettacolo questi significati reconditi *_*
Secondo me, ferro di cavallo al collo, cornetti ai lobi delle orecchie e la farina la trovi subito.
Buon lunedì anche a te :*
@babi: Aahhaha Controtendenza!
@Sere: Ma infatti, via che il 17 è anche un numero carino! Sì, è buono con ogni tipo di marmellata, anche con quella di albicocche è divino.
nooooooooo ma povero boiaaaa! Non solo faceva un mestiere ingrato, veniva pure condannato ad eterna solitudine ;__;
Ciao! eh..a noi questo pane piace tantissimo! dal sapore deciso e rustico! poi si può arricchire a piacere! la prossima volta proveremo con i tuoi semini!
bacioni
sarà il caso o il destino che oggi mi sono imbattuta per tre volte, numero perfetto, nella farina nera....il destino cosa mi vorrà dire ....che devo preparare qualcosa con la farina nera....ah ah ah ah ah ^_^
Bacioni, Mela
P.S.: io non ci credo ma non si sà mai, quindi scale, gatti neri, sale mi comprto come tutti quelli che non ci credono hee hee hee ^_^
Quella del pane a testa in giù non l'avevo mai sentita...però com'è interessante andare a scoprire i perchè di tanti comportamenti assurdi celati dietro alle superstizioni.
Ma mi rifiuto di pensare che il gatto nero porti sfortuna. I gatti posono solo portare fortuna :DDDD
A proposito...Il tuo pane nero dovevi farlo a forma di gatto eheheh!
Buona settimana!
@tesh: Infatti, povero emarginato di un boia! ç_ç (Pensa poi se il boia avesse avuto un gatto nero!)
@manu e silvia: Così è più semplice del vostro, ma vi assicuro che è buonissimo :)
@Mela: Ahahaha Sarà meglio che tu ti decida ad usarla, allora!
@eli: Davvero! Come fa un micio nero a creare terrore?
Grazie, anche a te!
(Vedrò di trovare lo stampo ahah)
Ecco perchè non trovo la farina ai 7 cereali!!
Perchè l'Esselunga qui non c'è ma hanno apertio una filiale a Rivoli vicino a Torino. Se lo avessi saputo ieri era a MIlano e cìè un?essemìlunga vicino alla casa di mio figlio..
Il tuo post è simpaticissimo.. la superstizione è veramente una cosa buffa..si fa per diree.
Riti scaramantici, oggettini portafortuna l'evotare situazioni di poericolo ( vedi scale ecc).
Pensa che io conoscevo un barone (università) che si rifiutava fare la prima lezione dell'anno azccademico di martedì....
Comunque il tuo pane nero me lo mangerei tutti i giorni !!
@Mammazan: Nooo! I baroni andrebbero proprio eliminati, ma ci rendiamo conto? (Comunque io l'avrei saltata volentieri la lezione, OVVIAMENTE in onore della scaramanzia ahah)
Mia mamma all'Esselunga ci va solo ed esclusivamente per questo tipo di farina, la devi provare assolutamente ;) Io uguale, ormai sono panenerodipendente!
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