domenica 3 maggio 2009

Scacco Matto


Esistono al mondo tantissimi tipi di gioco da tavolo. Andiamo da Monopoli (quando ci giocavo mi ritrovavo sempre con Vicolo Corto o Vicolo Stretto che non valevano niente, e passavo sistematicamente da Parco della Vittoria, sborsando fior di soldi finti) fino all'intramontabile Gioco dell'Oca (vicina alla vittoria, succedeva quasi sempre che capitassi nella casella che ti rispedisce a quella iniziale), passando per il Solitario con le carte (riuscivo a perdere anche lì: fortunati in gioco e sfortunati in amore? Se così è, non è vero il contrario). Esiste però un gioco ancestrale, che va ben oltre "Indovina chi?", e che, a mio parere, non può essere praticato dai bambini, a meno che non si tratti di geni in erba dall'infanzia infelice. Questo è il gioco degli scacchi. Premesso che non sono mai riuscita ad imparare a giocare agli scacchi, sono sempre rimasta affascinata dalla posa dubbiosa che assume il giocatore davanti al tavolo prima di fare la mossa, dalla scacchiera in legno oppure in marmo, dai pezzi così ben architettati, dalle strategie da utilizzare durante una partita, dalla differenza che intercorre (mi hanno assicurato che è così) tra le pedine bianche e quelle nere. Da scongiurare anche il comune pensiero che gli scacchi sono un gioco noioso: se per noioso in questo caso si intende "che obbliga ad usare la testa con molta concentrazione" allora sì, sono noiosi. Purtroppo, però, sono riuscita ad apprendere solamente a giocare a dama, con mediocri risultati aggiungerei. Comunque sia, ho capito una cosa importante: La Regina e' il pezzo più potente della scacchiera. Puo' muoversi in tutte le direzioni e del numero di caselle desiderate. Vale 9 punti e perdere questo pezzo, senza adeguata contropartita, significa la rovina. Capito? Macché Scacco Matto (dal persiano significa "Il re è morto"), macché Scacco al Re! La Regina detiene il potere, domina incontrastata sulla scacchiera. Scacchiera che, d'altro canto, riproduce fedelmente il mondo in cui viviamo: l'eterna lotta tra la Luce del Bene (i bianchi) e le Tenebre della Notte (i neri), alfieri al servizio del re, e infine il potere della donna, Sapienza e Madre degli esseri viventi. Che la donna abbia duramente lottato per la sua emancipazione è vero, ma è anche vero che, subdolamente, dietro alle mosse dei più illustri uomini della storia, c'è quasi sempre una donna. Pensate forse che quel lombrico di Luigi XVI si occupasse della Francia del Settecento? Nossignore, bensì dalla arzilla mogliettina Maria Antonietta. E vogliamo parlare della Grande Elisabetta I, figlia di Anna Bolena e Enrico VIII? Riuscì ad uscire vittoriosa persino dalla guerra contro la Spagna. Comunque sia, la storia ci insegna che grande è il potere delle Regine, e che quando questo viene a cadere, il Re immancabilmente crolla, o perlomeno vacilla. I motivi possono essere i più svariati: la Regina potrebbe morire, oppure potrebbe ammalarsi gravemente, ma, cosa peggiore di tutte per il Re, potrebbe tradire la sua fiducia e mettersi contro di lui. Ciò potrebbe accadere, per esempio, se un certo Re tradisse la moglie con una bambinetta di 18 anni appena compiuti, peccando non solo di infedeltà, lui che si fa portatore dello stendardo dei valori tradizionali (compresa la famiglia), ma anche di pedofilia, di slealtà, di mancanza di rispetto. La diciottenne in questione chiama il Re "papi". Non so se la mancanza di sufficienti neuroni sia la causa di tale vocativo, ma questo affettuoso nomignolo sembra quasi riportare ad un rapporto incestuoso, per cui è estremamente di cattivo gusto. La bambina si vede poi sommergere da preziosi regali, tra cui una collana con pendente di brillanti, solamente per infilarsi sotto le coperte del Re. La Regina scopre il misfatto: potrebbe passare oltre ad un tradimento con una trentenne, forse, ma si sente ferita in questo modo. Decide di chiedere il divorzio al Re, ben sapendo che la sua è una causa persa in partenza, ma non si dà per vinta. Ormai è notizia: dopo trent'anni di matrimonio il Re e la Regina si separano. Mentre oltretutto è ancora in circolo la notizia dello scandalo delle "veline" pronte ad entrare nelle liste elettorali del Pdl, adesso questa bomba. E il Re come reagisce? Prova a smentire le accuse, non calcolando però la stupidità della bambina, che col suo cervello da locusta non fa combaciare le sue affermazioni con i fatti raccontati dal Re alla stampa. Poi opta per non dichiarare niente, che forse è anche meglio. La frittata è fatta, e se le Regine sono veramente i pezzi più potenti della scacchiera, speriamo che con questa mossa le sorti della partita vengano rimesse in questione.

Un piatto per un Re che adesso è privo di una parte (morale) del suo potere, per un Re spoglio, per un Re nudo.


Gnudi al burro e salvia

Ingredienti per 4 persone

per gli gnocchi:

200 g spinaci
400 g ricotta
200 g farina 00
50 g fecola di patate
1 uovo
50 g parmigiano grattugiato
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.
(noce moscata)

per il condimento:
un mazzetto di foglie di salvia
80 g burro
parmigiano grattugiato

Procedimento

Lessare le spinaci e saltarle in padella con olio extravergine di oliva, precedentemente insaporito con uno spicchio d'aglio (in seguito da eliminare). Passare le spinaci nel passaverdure a fori piccoli, unire la ricotta passata al setaccio, l'uovo, la farina e la fecola, il parmigiano, sale, pepe e, se si vuole, la noce moscata. Otterrete così un impasto abbastanza denso che lascerete riposare per circa mezz'ora; nel frattempo, mettere a bollire una pentola di acqua salata. Trascorso questo tempo, prelevare un po' di impasto con un cucchiaio da minestra prima immerso nell'acqua: aiutandosi con un altro cucchiaio della stessa grandezza, dare la forma di quenelle agli gnocchi, scegliendo la grandezza che più piace. Quindi immergere il cucchiaio con l'impasto modellato nell'acqua bollente salata. Procedere fino ad esaurimento del composto. Quando gli gnudi vengono a galla, prelevarli con la schiumarola, ed adagiarli nel loro condimento così preparato: privare la salvia del gambo, e farla cuocere a fuoco basso per pochi minuti insieme al burro. Dopo averli amalgamati bene al burro e salvia, unire del parmigiano grattugiato.

Consiglio: gli gnudi possono essere preparati in anticipo e congelati. Al momento dell'utilizzo, scongelarli e cuocerli in forno a 200° per 15 minuti circa.
Sono ottimi anche gratinati.

13 commenti:

Unknown ha detto...

Gli gnuni non li ho mai assaggiati, anzi non ne avevo mai letto la ricetta, e adesso mi stuzziacano parecchio^_^
Che bontà!!

buona giornata!:))

Serena ha detto...

Speriamo davvero che la posta venga rimessa in gioco... e che la parola della regina sia sufficiente per rovesciare le sorti... ma ormai non ci spero più...
Per gli gnudi... buonissimi, li adoro, altro che ravioli vestiti!!!

tartina ha detto...

@sweetcook: Provali allora, sono leggeri e buonissimi :]

@Ondina: Sì, purtroppo...
Che bello, un'altra gnudi-lover!

Alex ha detto...

Ottimi gli gnudi, li adoro.
E grazie per la mattutina lettura.
Alexandra

tartina ha detto...

@Alex: Figurati, per me è un piacere ;)

Tania ha detto...

Li proverò, mi stuzzicano!

eli ha detto...

E dopo averci "sfranto" con la sua, a dispetto dell'altezza, ingombrante presenza, il noto premier vorrebbe pure un po' di privacy sulle sue vicende matrimoniali, ma come Sarcozy insegna, a proposito del divorzio con Cecilia, non puoi essere personaggio pubblico e passare inosservato quando ti fa comodo!!!
Comunque già si parla di "complotto", vocabolo molto amato da "Sua Onnipresenza" quando non sa come uscire da un ginepraio.
Comunque mi unisco anch'io al fan club degli gnudi, auspicando che vadano di traverso a...forse potremmo ribattezzarli "strozzapremier"?
Ciao carissima, che bello leggerti!

tartina ha detto...

@Tania: Poi fammi risapere :P

@eli: Hai visto? Ovviamente è stato tutto studiato dalla controparte! Come no. E intanto i telegiornali ne parlano poco o per sommi capi o con una versione distorta!
Quasi compatisco la Regina...
Grazie, comunque :]

MilenaSt ha detto...

Non ho mai assaggiato gli gnudi e così "a pelle", leggendo la tua ricetta, non esito a definirli ottimi ;-)

Dada ha detto...

Buooni gli gnudi...grazie per le divagazioni ;-)

tartina ha detto...

@lenny: Nuooo, cara li devi assolutamente provare!

@Dada: Figurati ;)
Grazie a te per averle lette!

Isafragola ha detto...

veramente appetitosi... li ho provati simili con gli asparagi ma anche questa versione mi intriga molto!

tartina ha detto...

@Isa: Davvero? Interessante... mi hai dato un'idea per i prossimi gnudi ;)