lunedì 3 agosto 2009

Di pettine in forbice


Farfalle con zucchine e ricotta, inserito originariamente da la tartina.

Dicono che se ti tagli i capelli, significa che vuoi dare una svolta alla tua vita, cambiarla radicalmente, iniziando da un particolare estetico, che richiami subito l'attenzione. Quindi cambiamento di look equivale a cambiamento di vita. Ovviamente penso che, chi ha elaborato la suddetta teoria, non si riferisca ad una spuntatina per eliminare le doppie punte, e neanche ad una sistematina al ciuffo. Bensì ad un taglio importante, che riduca di una buona dose di centimetri la chioma, o di una tinta particolare che faccia passare una bionda dalla parte delle more e viceversa. Essendo praticamente costretta, da una parte perché ero piccola, dall'altra perché onestamente non mi importava granché della cosa, fino ai 9 anni ho portato i capelli corti, prima a caschetto, poi purtroppo a maschiaccio. La parrucchiera da cui andavo prima, una svizzera che lavorava con la nuora e da cui potevi tranquillamente perdere un pomeriggio intero, evidentemente quella volta non si accorse di stare esagerando (quando poi la senilità la portava ad infilarmi tranquillamente le dita negli occhi senza neanche se ne accorgesse, io e mia madre abbiamo deciso di cambiare). Tutti sappiamo che le parrucchiere sono più contente di tagliare, hanno un po' una mania. Con le forbici in mano sembrano non vedano l'ora di sfoltire i capelli delle clienti. Dalla parrucchiera se dici "vorrei una spuntatina", devi mettere in conto che 5 cm buoni cadranno sul pavimento del negozio. Ma quella volta fu veramente eccessiva: per farvi capire la situazione, mi fu affibbiato da una simpatica bambina che viveva nel circondario l'appellativo di Giulio (tra l'altro lei aveva poco da parlare, con due fondi di bottiglia per occhiali e una decisa propensione all'antipatia). Traumatizzata da un'infanzia di tagli, mentre le altre bambine sfoggiavano lunghe chiome che arrivavano al sedere, infarcite di passate e mollette, decisi in quinta elementare che era arrivato anche il mio turno. Cominciai a farmi crescere i capelli e, quando raggiunsero una lunghezza decente per permettermi di farlo, a raccoglierli in una disordinata coda con tanto di ciuffi sparsi che abbinavo alle tute in acetato Adidas per un look da casalinga sciatta con cui però mi sentivo a mio agio. Alle scuole medie ho abbandonato laccetti e forcine: i miei capelli ricadevano flosci come una marmotta morta sulle spalle, senza arte né parte. Questa allure da Madonnina infilzata alquanto deprimente, è andato avanti fino alla quarta ginnasio. I primi due anni di liceo ho modernizzato il tutto con ciuffi, frange, look spettinati e volume, a periodi alterni. Ci fu anche il periodo delle pinze-gioiello che acquistavo ai banchini della fiera: tanto belle quanto pesanti. L'acconciatura durava una cinquantina di secondi, poi i capelli, ancor più se appena lavati, ricadevano miseramente portandosi dietro la pinza, che cominciava a penzolare incurante dell'orrido effetto estetico provocato. Verso la prima liceo ci fu davvero la Svolta. Iniziai a tagliare i miei capelli gradualmente, sempre di più, fino a ritornare alle mie origini: il caschetto. Tornati di moda gli anni '60, e arrivata sulla scena delle top la bella Agyness Deyn coi suoi capelli cortissimi platinati, era il taglio con cui mi sentivo pronta ad andare avanti con la mia vita. Dal caschetto à la bohemiénne sono passata a tagli spettinati decisamente più corti. Questo per ben quattro anni; poi, al maggio di quest'anno, una nuova Svolta. In realtà ancora non ho la benché minima idea di cosa fare dei miei capelli, che stanno crescendo incolti, permettendomi di superare un po' meglio l'arsura estiva con code e chignon. Per me, abituata ad andare dalla parrucchiera almeno una volta al mese, è quasi un record non andarci da un po'. L'altro giorno sono arrivata addirittura a tagliarmi il ciuffo-frangia (ho sempre chiesto un ciuffo, mi sono sempre ritrovata con una frangia) da sola, non ci vedevo più! In realtà non mi manca minimamente, ora come ora, quel luogo infestato da pettegole, donne sotto caschi per la permanente o con le mani tra i tuoi capelli che parlano, parlano e parlano e si impicciano della tua vita. Non voglio scadere in luoghi comuni, ma la tipologia delle parrucchiere è quasi sempre rispettata a regola d'arte, come se fossero fatte con lo stampino. Io appartengo alle more; a quelle dai capelli liscissimi, che se li piastrano comunque giustoperchésì; a quelle che non si sono mai tinte in vita loro i capelli, neanche al tempo della moda delle mèches bionde, striature orribili color polenta che comparivano su tante teste; a quelle che non hanno mai provato l'ebbrezza di attaccarsi alla cute capelli altrui ricorrendo alle extensions. I capelli possono creare dei veri e propri complessi: pensate alla maggior parte degli uomini di mezza età a cui i capelli cadono inesorabilmente, creando una chierica a frate francescano sul cucuzzolo. Non tutti possono ricorrere ai trapianti, e la "Crescina" non sembra funzionare un granché. Ammiro invece le donne che decidono di tenersi i capelli bianchi, rispettando il ciclo della natura e non per questo apparendo meno belle e vere, anzi. Io non so cosa farò quando spunterà il primo capello bianco (ancora ho un margine di tempo considerevole, o almeno spero), ma in realtà non so neanche che taglio prenderanno da qui ad un mese. Adesso ho una media lunghezza, quella bastarda che ti batte sulle spalle prendendo pieghe inaspettatamente ridicole. Cosa ne sarà dei miei capelli ancora non lo so dire con certezza, ma rifacendomi alla teoria sopracitata, mi piace credere che rispecchi una certa indecisione sul mio futuro. Probabilmente, quando qualcosa mi sarà più chiaro, opterò per un taglio scalato o - che so, una chioma fluente da Barbie Raperonzolo.

La pasta che vi propongo oggi è un originale rifacimento di zucchine e ricotta, accompagnata da una specie di vinaigrette. La ricetta è tratta da Sale&Pepe di agosto.

Farfalle con zucchine e ricotta

Ingredienti per 6 persone

400 g di pasta formato farfalle
6 zucchine
200 g ricotta
60 g parmigiano reggiano a scaglie
uno spicchio d'aglio
un ciuffo di prezzemolo
un mazzetto di basilico
4 cucchiai di aceto bianco
olio
sale, pepe

Procedimento

Lavate le zucchine, tagliatene metà a rondelle e il resto a dadini. Lavate le erbe aromatiche, poi tritate le foglie di prezzemolo e spezzettate quelle di basilico. Scaldate 3 cucchiai d'olio in una padella antiaderente con l'aglio pestato, unite tutte le zucchine e saltatele per pochi minuti. Salate, pepate e profumate con il prezzemolo tritato, poi mescolate, bagnate con 2 cucchiai di aceto e lasciate evaporare. Lessate la pasta al dente. Intanto emulsionate altri 2 cucchiai di aceto con 4 d'olio, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Condite la pasta in una ciotola con l'emulsione, le zucchine e la ricotta sbriciolata. Ultimate con il basilico spezzettato, il parmigiano a scaglie.

14 commenti:

BARBARA ha detto...

Un'accostamento di gusti fresco ed equilibrato.
Una curiosità: la servi come pasta calda o fredda?
secondo me non sarebbe male nemmeno in questa seconda veste.

Unknown ha detto...

Che bontà, concordo con barbara, ne divorerei un piatto all'istante. Buon lunedi!!

Manuela e Silvia ha detto...

Ah i capelli...che guerre! noi di tagli ne abbiamo cambiati davvero tantissimi: lunghi , poi cortissimi, poi medi...con la frangia, il ciuffo...ora manu li porta molto corti e silvia...molto lunghi! diciamo che ci vuole anche la pazienza di tenerli! Secondo noi comunque il cambio di taglio è un modo per ricominciare o comunque dà l'idea di voler fare una svolta: tu ti cedi e quindi ti senti diversa!
Che buona questa pasta: le farfalle sono il nostro formato preferito e poi con zucchine e formaggio a scaglie...perfette!
un bacione

Carolina ha detto...

Guarda, meglio non parlare di capelli con una che da sempre convive con una testa di numerosissimi riccioli biondi incolti... Praticamente una tragedia continua!
Ormai o lasciato perdere da un pezzo...
Mi prendo una bella porzione della tua pasta per il pranzo!
Buona settimana cara Tarti!

babette ha detto...

Che buona questa ricetta! Caspita, è da troppo tempo che non compreo un numero di Sale&Pepe! :S
Riguardo ai capelli, lasciamo perdere che è meglio. Per anni sono andata sempre dallo stesso parrucchiere che me li tagliava divinamente, proprio come piacevano a me, e poi... s'è messo a fare corsi di aggiornamento di qua e di là e ha iniziato a tagliarmi i capelli uno schifo! L'ho mollato e ancora non ho trovato un nuovo parrucchiere che mi soddisfi. A gennaio ho avuto la pessima idea di farmi la frangetta. Inizialmente tutto bene, era carina e andava pure di moda, poi però ha iniziato a crescere e io non ci vedevo più e non sapevo neanche come pettinarla! Mai più frangia! Ora me li son fatti ricrescere... mi sento più a mio agio così :)
Baciotti

Serena ha detto...

I capelli sono la mia maledizione... crespi, gonfi, tanti, propensi a crescere in larghezza e non in lunghezza, per farli sembrare ordinati e puliti sono costretta a tirarli in una coda severissima e a fermare la lanugine con le mollettine. Li ho avuti anche quasi rasati, finché una bambina conosciuta in Croazia non ha chiesto alla mamma se "quella signora era malata come la zia che poi è morta". Mi servo una porzione di pasta con le zucchine, che ho scoperto da poco essere cosa gradevole...

tartina ha detto...

@BARBARA: Davvero, è stata una piacevole scoperta anche per me l'aceto nella pasta :) E la tua idea di servirla fredda, purché mantenuta super al dente, non è affatto male...

@sweetcook: :D eheh grazie cara, anche a te!

@manu e silvia: Allora voi due fate Terry&Maggie, le gemelle del destino :) baci, donne

@Carol: uuuh ma tu sei una bambolina allora! eheh serviti pure, dear ;)

@babi: Anch'io era da un secolo che non lo ricompravo! Anche perché i costi della rivista si sono notevolmente alzati, e ormai andavo avanti con le ricette dei vostri blog... eheh Comunque l'importante è proprio sentirsi a nostro agio, che sia con la cresta, coi capelli viola o coi capelli a suora non importa =)

@Ondina: Ahahahahahahah sono letteralmente morta dal ridere quando ho letto il tuo commento! Più o meno come tu hai detto basta al look da malata terminale, io l'ho detto al mio alter ego maschile Giulio. Come mai hai scoperto da poco l'accoppiata pasta/zucchine?

pinguil ha detto...

scopro oggi questo blog con tanti racconti carini!

fiOrdivanilla ha detto...

bello il tuo racconto sui capelli, mi ci ritrovo moltissimo lo sai? Non sto a dirti cosa penso io dei parrucchieri perché ho avuto un'esperienza molto simile alla tua (io però ho ancora i capelli lunghi, ma mi è successo purtroppo più di una volta che me li tagliassero molto di più di quanto avessi chiesto! "Me li può spuntare? Sa, solo per le doppie punte" ...). Ora continuo comunque a tenerli lunghi e farci qualche acconciatura da sola di tanto in tanto:)

E' squisita questa ricetta e bellissima la presentazione! HO preso anch'io sale e pepe di agosto ma ancora non l'ho letto tutto e questo è un anticipo coi fiocchi!

tesargento ha detto...

Io e la mia parrucchiera (quella romana, quindi adottata tre anni fa) litighiamo quotidianamente. Io sono di quelle che mentre studio si acciuffano una ciocca di capelli e iniziano ad analizzarla al microscopio alla disperata ricerca di una doppia punta da tagliare via con un paio di forbicine. Risultato: mezz'ora di studio buttata al vento. Dopo il primo mese passato così mi sono detta che i rimedi erano due
1) legare i capelli in uno chignon in modo da non poterli afferrare
2) andare dal parrucchiere una volta al mese così da essere sicura di non avere doppie punte da poter cercare.
Mi piace il parrucchiere, mi rilassa, così ho scelto la seconda. Solo che io una volta al mese taglierei solo quel centimetro strettamente necessario, la mia adorata Ale mi raserebbe a zero. Quindi devo andare ogni volta un'ora prima per la litigata mensile "ma io voglio solo una spuntatina" " ma sai che il caschetto ti starebbe da favola" "ma no, solo le doppie punte" " guarda una frangia sembra fatta apposta per il tuo viso".
E ti risparmio le volte in cui ha cercato di convincermi che i miei naturali riflessi biondi si prestavano da favola ad una ritinteggiatura integrale stile Valeria Marini..
Alla fine, comunque, la spunto io. Dal quarto ginnasio i miei capelli sono lunghi, lisci, scalati davanti e pari dietro. D'estate si imbiondiscono tutti, d'inverno rimane qualche meche qua e là. Ci sono affezionata, abbiamo un rapporto pacifico (ultimamente li ho perfino convinti a non cadere a intere ciocche quando sono sotto esame) e sarei pronta a difenderli contro attacchi di forbici esterni!
Buon mare ^__^
Tesh

tartina ha detto...

@pinguil: torna a trovarmi :D

@fiOrdivanilla: ci sono un sacco di cose interessanti sul numero di questo mese! Da qui a pochi giorni posterò anche un'altra ricetta tratta dallo stesso numero ;)

@tesh: chissà che bei capelli hai! i miei sono mori, scuri, d'estate spunta fuori qualche lieve riflesso ramato, ed estremamente lisci. In effetti sono piuttosto anonimi, ma sono brillanti e lucenti, la maggior parte delle volte stanno come devono stare (tranne nei casi di eccessiva umidità, purtroppo), non sono né troppo fini, né troppo grossi e non hanno la tendenza ad ungersi.
Ahahah la scena dello studio è la stessa anche per me! Io mi attacco a qualunque cosa pur di distrarmi: le ciocche di capelli, le pellicine delle mani, lo smalto... è un'agonia. Buon mare anche a te, io per ora vo di piscina! bacioni*

babette ha detto...

Grazie dei link ai due blog di moda che mi hai lasciato nei commenti! The sartorialist lo conoscevo già, è molto famoso, l'altro invece no e adesso corro a dargli un'occhiata! Bacio :)

tartina ha detto...

@babi: Figurati, io li adoro! ;) Tra l'altro ti segnalo www.grancedore.fr, che è il sito della cool hunter Garance Doré, moglie di Scott Schuman, l'ideatore di Sartorialist appunto!
Lei fa delle foto stupende, ed è anche bravissima a disegnare...
baci!

Fiordilatte ha detto...

La mia infanzia e adolescenza sono state un alternarsi di capelli lunghi a capelli corti finché qualche tempo fa sono approdata al caschetto. Insomma una via di mezzo. Li lascio crescere fino alle spalle e poi zac li taglio sotto il mento. Ora sono mesi che non vado dalla parrucchiera perché odio aspettare ore per una cosa così banale, odio dover spiegare che non voglio né creme né impacchi né lozioni miracolose ma solo un "taglio&piega", anzi ultimamente nemmeno la piega vorrei fare! Ma appena i capelli toccheranno le spalle mi tocca... :)